Molto forte, incredibilmente vicino (Extremely Loud and Incredibly Close) è un film diretto da Stephen Daldry. Splendido film, apparentemente sull'11 settembre, ma in realtà, ben oltre l'evento, la narrazione affida agli occhi e alla mente di un bambino difficile e sfortunato, che perde il padre nelle Torri Gemelle, il compito di rispondere alla suprema domanda intorno al senso della vita. Stupefacente è la risposta, stupefacente almeno per un film americano con attori illustrissimi (Tom Hanks, Sandra Bullock), che non si perde nella solita retorica dell'eroismo, o della libertà, ma lascia aperta la strada ad una riflessione esistenziale molto più autentica e molto più ricca, che ha nella ricerca il suo valore, nell'incontro con gli altri il suo strumento, e soprattutto lascia al singolo la possibilità di scegliere tanto una versione religiosa della risposta (cercare gli indizi che possano provare l'esistenza del luogo che non si vede) quanto una laica, il pellegrinaggio di persona in persona, alla ricerca di una serratura che possa essere aperta da una simbolica chiave e che si conclude con il ritorno alla realtà degli affetti.
Un film profondamente filosofico e insieme commovente, imprevedibile, fuori dei luoghi comuni. Non poteva essere altrimenti, dal momento che dietro c'è un romanzo di Jonathan Safran Foer.
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