
Nella società liquida attuale invece la cultura diviene piuttosto funzionale al mercato dei consumatori, fondamento di quella scelta inesauribile, nella quale deve consistere la vita dell'uomo consumatore. "Nella modernità liquida - precisa Bauman - la cultura non ha un 'volgo' da illuminare ed elevare; ha, invece, clienti da sedurre". Per esempio creando nuovi bisogni o impedendo che prenda piede il sentimento di soddisfazione che metterebbe fine alla condizione del consumo illimitato.
Lo si vede benissimo ad esempio nel campo della moda. Ma lo si può comprendere anche se osserviamo le novità imposte dal nostro tempo a seguito della nuova fase migratoria che la caratterizza,e quindi la trasformazione della cultura in multiculturalismo, che potremmo definire come il rispetto per una incondizionata libertà di scelta tra le varie offerte culturali, ma che al contempo, ed è il suo limite insuperabile, comporta di fatto un arresto o un impedimento di ogni forma di reciproco riconoscimento, e lascia i gruppi umani isolati gli uni dagli altri, La cultura in questo modo ha rinunciato per sempre a dire qualcosa rispetto alla forma preferibile per la condizione umana in generale. E ha proclamato nello stesso tempo "il diritto di essere differenti" ma anche "il diritto di essere indifferenti alla differenza". Con questa contraddizione dobbiamo scontrarci già ora e ancor più dovremo farlo negli anni a venire.
Zigmunt Bauman
Per tutti i gusti. La cultura nell'età dei consumi,
Roma-Bari, Laterza, 2016
pp. 148, € 14,00
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