Il terreno costitutivo dell'abitare è la quotidianità, il tempo del presente, del paesaggio, della ritualità, della ripetizione, dell'uso reiterato degli stessi strumenti... L'abitare è la forma stessa dell'esistenza sul terreno della quotidianità, ed è proprio su questo piano che l'antropologia si erge di fronte alla filosofia come suo limite e insieme come sua grande opportunità, come elemento di riscontro per ogni trascendenza e come obiettivo palese od occulto di ogni astrazione.
Nn c'è filosofo praticante che non tenga ben fermo questo confine e questo punto di riferimento.
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