6. SEI IMPLICATO
La formazione dell’identità personale è un fenomeno naturale, legato alla evoluzione biologica dell’individuo umano, ma accanto a questo c’è un fenomeno filosofico che non si esaurisce quando il bambino ha consapevolezza di se stesso, ma procede inesorabile per tutta la vita, che in fondo è proprio una continua ricerca di identità personale, secondo molte formule, secondo processi che mutano nel tempo. Tutti, comunque, muovono da una prima evidenza, quella che scopriamo da bambini, appunto, e poi ci portiamo dietro faticosamente per tutto il resto della nostra esistenza: sei un corpo, e la superficie delimitata di esso, gli arti, la pelle, costituisce il limite insuperabile della tua individualità: non puoi fonderti con un altro corpo e questa evidenza è il primo segnale della tua singolarità. Anche se c’è stato un momento in cui , anche fisicamente, eri preso in una condizione di due in uno, quando eri nel corpo di tua madre, prima di venire al mondo. E questa fondamentale eccezione è sufficiente per dire che nemmeno il limite del corpo è davvero prova assoluta di individualità. Anche se, dopo la nascita, cioè dopo il taglio del cordone ombelicale, l’esperienza ci comunica che noi siamo, prima di tutto, il nostro corpo.
Tuttavia, questa evidenza, questa esperienza comune, non è sufficiente a garantirti una identità personale compiuta, essa prova che sei uno, ma non dice chi sei. Quello devi scoprirlo tu.
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