A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico
mercoledì 7 giugno 2017
domenica 4 giugno 2017
domenica 28 maggio 2017
sabato 20 maggio 2017
Un Ritiro Filosofico

https://stefanozampieri.atavist.com/ritirofilosofico
lunedì 8 maggio 2017
venerdì 14 aprile 2017
domenica 9 aprile 2017
giovedì 6 aprile 2017
La speranza forse, l'ottimismo no

La speranza è dunque anche un disporsi opposto alla disperazione che non vede più nessuna possibilità.
Il libro di Eagleton, pur scritto per un pubblico vario, è denso e ricco, a tratti impegnativo, ma mai banale. Il capitolo dedicato al filosofo della speranza Ernst Bloch è sicuramente una delle letture più interessanti e più acute intorno a questo magmatico pensatore. Nel complesso, una lettura utile, per chi voglia ripensare nel profondo il prioprio atteggiamento verso la vita che ci aspetta, come singoli e come collettività.
TERRY EAGLETON
Speranza. (Senza ottimismo)
Milano, Ponte alle Grazie, 2017
pp. 171 €16,50
giovedì 30 marzo 2017
Le molte verità della verità

Mentre la verità storica si colloca ad un gradino ancora più basso perchè, proiettandosi all'indietro diviene sempre più difficile da verificare.
Odifreddi coglie bene, a suo modo, l'articolazione non metafisica della verità, anche se, a mio modo di vedere, non si avvede dell'importanza di un'altra apparizione della verità, quella che la colloca sul piano morale, cioè delle scelte individuali di vita. La verità dei valori di cui ci nutriamo nel corso di tutta la nostra esistenza, che ne siamo consapevoli o meno, e che l'esperienza ci ha insegnato a pensare come verità locale, ossimoro che tiene insieme la normatività di una verità abbastanza forte da illuminare e guidare le nostre scelte, e la relatività spazio-temporale che ne fa comunque un valore non definitivo, ma rivedibile in funzione, appunto delle mutate condizioni di contesto o delle mutazioni del soggetto stesso nella sua naturale evoluzione.
Piegiorgio Odifreddi
Che cos'è la verità
Roma, Castelvecchi, 2016
pp. 45 € 5,00
sabato 25 marzo 2017
La cultura dell'indifferenza

Nella società liquida attuale invece la cultura diviene piuttosto funzionale al mercato dei consumatori, fondamento di quella scelta inesauribile, nella quale deve consistere la vita dell'uomo consumatore. "Nella modernità liquida - precisa Bauman - la cultura non ha un 'volgo' da illuminare ed elevare; ha, invece, clienti da sedurre". Per esempio creando nuovi bisogni o impedendo che prenda piede il sentimento di soddisfazione che metterebbe fine alla condizione del consumo illimitato.
Lo si vede benissimo ad esempio nel campo della moda. Ma lo si può comprendere anche se osserviamo le novità imposte dal nostro tempo a seguito della nuova fase migratoria che la caratterizza,e quindi la trasformazione della cultura in multiculturalismo, che potremmo definire come il rispetto per una incondizionata libertà di scelta tra le varie offerte culturali, ma che al contempo, ed è il suo limite insuperabile, comporta di fatto un arresto o un impedimento di ogni forma di reciproco riconoscimento, e lascia i gruppi umani isolati gli uni dagli altri, La cultura in questo modo ha rinunciato per sempre a dire qualcosa rispetto alla forma preferibile per la condizione umana in generale. E ha proclamato nello stesso tempo "il diritto di essere differenti" ma anche "il diritto di essere indifferenti alla differenza". Con questa contraddizione dobbiamo scontrarci già ora e ancor più dovremo farlo negli anni a venire.
Zigmunt Bauman
Per tutti i gusti. La cultura nell'età dei consumi,
Roma-Bari, Laterza, 2016
pp. 148, € 14,00
domenica 19 marzo 2017
Conoscenza critica della vita quotidiana
"Non v'è conoscenza della società (globale) senza conoscenza critica della vita quotidiana, quale essa si situa - nella sua organizzazione e nella sua privazione, nell'organizzazione della sua privazione - nel seno di questa società e della sua storia." (Henri Lefebvre)
mercoledì 15 marzo 2017
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