A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

mercoledì 21 maggio 2025

Aldo Leopold Pensare come una montagna 1949

 


 

La prima parte del libro raccoglie osservazioni sulla fauna e la flora nel corso delle stagioni, con particolare attenzione alla terra e alla sua conservazione. Leopold descrive le sue esperienze personali in una piccola proprietà agricola nel Wisconsin, che lui chiama "Sand County", esplorando la vita naturale e il comportamento degli animali, ma anche le interazioni tra l'uomo e l'ambiente. La sua scrittura è ricca di dettagli e mostra un profondo rispetto per la vita naturale, senza nascondere le difficoltà e i dilemmi morali dell'uomo nel suo ruolo di custode del pianeta.

Nella seconda parte del libro, Leopold esplora concetti più filosofici, sviluppando la sua idea di una "terra etica". Questo concetto sostiene che l'uomo non è separato dalla natura, ma parte integrante di essa. Propone una visione in cui l'uomo deve imparare a rispettare e proteggere il mondo naturale, piuttosto che considerarlo come una risorsa da sfruttare. Sostiene che la nostra moralità dovrebbe estendersi anche alla terra, agli animali e agli ecosistemi, non solo agli esseri umani.

Nella natura selvaggia si cerca la solitudine ma lo sfruttamento di massa lo rende impossibile.

Nella natura selvaggia si cerca la percezione dei processi naturali (studio della natura) ma anch’essa risulta impossibile nel contesto di massa dove conta solo ciò che serve e ciò che diverte.

Nella natura selvaggia si dovrebbe cogliere il senso di una gestione oculata della natura.

Ma il turismo distrugge le aree selvatiche perché è un fatto economico che non sa cogliere il valore estetico della wilderness.

Ci sono tre valori fondamentali nel nostro rapporto con la natura selvaggia:

1. Ha valore ciò che ci riporta alle nostre radici;

2. c’è valore in qualsiasi esperienza che ci ricordi la nostra dipendenza dalla catena suolo => pianta => animale => uomo;

3. c’è valore in qualsiasi esperienza in cui sia presente lo “spirito sportivo”.

(Es.: gli strumenti per la caccia). => aderire volontariamente a un codice etico.

 

“Tutte le forme di etica finora sviluppate poggiano su un'u­nica premessa: l'individuo è un membro di una comunità di parti interdipendenti. I suoi istinti lo spingono a competere per la sua posizione nella comunità; la sua etica lo spinge alla cooperazione (forse perché vi possa essere una posizione per cui competere).

L’etica della terra, semplicemente, allarga i confini della comunità per includervi il suolo, le acque, le piante e gli animali  o, collettivamente, la terra stessa. ”

[A. Leopold, Pensare come una montagna p. 230-231]

 

“un’etica della terra cambia il ruolo dell’Homo sapiens: da conquistatore della terra a suo semplice membro e cittadino.”

[A. Leopold, Pensare come una montagna p. 231]

 

In sintesi, "A Sand County Almanac" è un'opera che unisce riflessioni personali, osservazioni naturalistiche e argomentazioni etiche, invitando alla consapevolezza ambientale e a un cambiamento di prospettiva riguardo al nostro rapporto con la natura. Leopold promuove una visione ecocentrica che va oltre l'antropocentrismo, suggerendo che il benessere della Terra deve essere una priorità per le generazioni future.


 

mercoledì 14 maggio 2025

Rachel Carson, «Primavera silenziosa» 1962

 



Carson, una biologa e scrittrice, descrive come l'uso indiscriminato di pesticidi stia avvelenando la natura, mettendo in pericolo la fauna, la flora e la salute umana.

Nel libro, Carson dipinge un quadro allarmante di un mondo in cui il suono della primavera, solitamente caratterizzato dal canto degli uccelli e il ronzio degli insetti, sta lentamente svanendo a causa dell'inquinamento chimico. Attraverso una serie di esempi e ricerche scientifiche, l'autrice mostra come i pesticidi vengano contaminati nei terreni, negli organismi acquatici e negli animali, entrando nella catena alimentare e danneggiando anche gli esseri umani. Carson critica la mancanza di regolamentazione e la manipolazione delle informazioni da parte delle industrie chimiche, che minimizzano i rischi per proteggere i propri interessi economici.

Centinaia di sostanze chimiche vengono introdotte ogni anno, molte sono utilizzate per la lotta contro la natura.

La diffusione delle monoculture ha prodotto il moltiplicarsi di certi insetti.

La diffusione dei pesticidi e le campagne di disinfestazione portate avanti per anni su grandi superfici hanno inquinato le acque, l’aria, e modificato il suolo e prodotto fenomeni di accumulo, I pesticidi sono entrati nelle cellule dei viventi, danneggiandone il funzionamento anche con fenomeni cancerogeni. E poi sono entrati nella catena alimentare. Si è rotto così l’equilibrio della natura con conseguenze del tutto imprevedibili.

Il libro ha avuto un impatto significativo sull'opinione pubblica, contribuendo alla nascita del movimento ambientalista moderno e spingendo le autorità a introdurre leggi per limitare l'uso di pesticidi pericolosi, tra cui il divieto del DDT.

mercoledì 7 maggio 2025

Raimon Panikkar, Ecosofia. La saggezza della Terra, Jaca book 2015 (1993)

 


 


Libretto suggestivo per chi ha sensibilità spiritualiste in cui Panikkar elabora il concetto di ecosofia, che così definisce: "la tradizionalissima consapevolezza che la Terra è un che di vivente, tanto nelle sue parti quanto nell'insieme." (13) è la saggezza della Terra: "la Terra non è una mera fornitrice di materie prime per l'umanità; e ben più del palcoscenico dell’habitat dell'uomo. È il corpo esterno dell'uomo stesso, il suo spazio vitale, la sua casa." (14)

L'uomo tecnologico ha perduto il contatto con la terra, con i ritmi della natura, e imposto un ordine artificiale.

9 tesi dell'ecosofia da un punto di vista interculturale:

1. la crisi attuale riflette il venir meno dei nostri enunciati culturali di fondo:

il mondo degli Dei

il mondo dell'uomo

il mondo della natura

Viviamo in un mondo artificiale. La crisi è rivelazione del cosmo;

2 solo una trasformazione potrà salvarci;

3 tale trasformazione e l'esperienza cosmoteandrica:

Realtà trinitaria: divina - umana – cosmica. La realtà è come un testo in cui si intrecciano le dimensioni cosmica divina umana. ("Uso l'aggettivo «divina» come sinonimo di «libera infinita» nel senso del «mistero», ossia qualcosa che non è suscettibile di manipolazione né permeabile all'intelletto." (17)

4.  la natura reale non è un oggetto;

5. le categorie della scienza naturale sono inadeguate per rapportarsi alla natura;

6. conoscere la natura significa diventare consapevole della nostra coappartenenza cosmo teandrica.

7. l'arte (tekne) di prendersi cura della natura si chiama ecosofia;

8. la natura è il nostro terzo corpo: 

a) corpo materiale

b) umanità = secondo corpo

c) La terra è uguale al terzo corpo

9. per quanto inizialmente dolorosa l'emancipazione della tecnocrazia è il compito liberante del nostro tempo.

Panikkar è scettico rispetto a termini come ecologia e anche ecologia profonda, perché "non è la Terra ad aver bisogno di noi. Siamo noi i malati. Abbiamo bisogno di ecosofia.” (32)

"la natura è viva e noi dobbiamo prestarle ascolto." (43)

"Dal punto di vista filosofico, direi che la vera essenza del tempo consiste nel ritmo. La realtà e ritmica.  Il ritmo non va da nessuna parte non ha alcun telos." (52 53): la danza è l'incarnazione del ritmo (Cfr. Shiva, Nietzsche).

mercoledì 23 aprile 2025

Vittorio Hösle, Filosofia della crisi ecologica, Einaudi 1992 ( ed. or. 1991)

 



 

     “La civiltà universale dei nostri giorni è paragonabile al più complesso arazzo che sia mai stato tessuto; ora ci ren­diamo conto che a lungo andare la struttura portante di questo arazzo - la soggettività che vuole accaparrarsi il dominio sul mondo - rovinerà il disegno che vi è ripro­dotto. Riusciremo a separare questo disegno dalla struttu­ra portante senza distruggere la sua meravigliosa com­plessità? Questo è il compito dinnanzi al quale oggi ci tro­viamo; comunque sia, una cosa si può affermare: abbia­mo raccolto una sfida intellettuale, morale e politica di cui forse non siamo all'altezza, ma che per lo meno non ci dà la sensazione di essere inutili.” (p. 170)

 

L'universalizzazione del modello di vita occidentale non è attuabile senza il collasso ecologico della terra. Ciò significa che il tenore di vita dell'Occidente non è morale. La crisi ecologica ha per soggetto l'Homo Sapiens che quindi può lamentare una crisi di saggezza dovuta al crescere smisurato della razionalità tecnica, che è prerogativa dell'uomo, e alla confusione tra razionalità rispetto allo scopo e razionalità rispetto al valore, confusione che si afferma nell'epoca industriale.

Tre sono gli elementi fondamentali della società industriale:

1. la scienza moderna

2.  la tecnica moderna

3. l'economia capitalistica.

1. La scienza deve liberarsi della contrapposizione soggetto/oggetto, ma deve anche spiegare in che cosa consiste la particolarità evidente dell'uomo. La scienza moderna si è costruita a partire dal dualismo cartesiano. Cartesio assolutizza il soggetto, annulla l’altro, contrappone la natura come res extensa contrapposta alla res cogitans e intesa come macchina priva di interiorità. E quindi smontabile, quantificabile e materializzabile implica che la natura è sottomessa al dominio dell'uomo.

2 la dialettica della Tecnica:

- dimostra la superiorità dell'uomo sulla natura

- superiorità che dipende dalla capacità dell'uomo di usare le cose per i propri fini, vedendole per diverse da ciò che sono

-la tecnica porta una soddisfazione dei bisogni ma in realtà ne differisce la soddisfazione

3. Nell'economia capitalistica il destino e il ruolo del singolo non è pre-determinato, e il valore di scambio prevale sul valore d'uso. Non si risolve la crisi ecologica senza l'apporto di tecnica ed economia. Il problema è che l'economia moderna è solo quantitativa e amorale. Il locomotore del mondo moderno è l'economia:

"Ma qual è il locomotore del mondo moderno? è certamente l'economia appunto il suo principio propulsivo, la sua molla sono però i valori e le categorie, ormai popolarizzati, della filosofia moderna: il mito della fattibilità, l'aspirazione a superare ogni limite quantitativo, la mancanza di scrupoli nei confronti della natura e quindi una filosofia per la quale la responsabilità non sia un concetto vuoto dovrà cercare in primo luogo di creare valori nuovi e in secondo luogo di trasmettere alla società e agli esponenti di punta del mondo economico, dovrà cercare di farlo il più rapidamente possibile. Perché il tempo stringe. " (71)

 Etica e crisi ecologica

La crisi ecologica rende necessaria uno sviluppo dell'etica universalistica Kantiana: sostenere che la legge morale costituisce il principio del mondo empirico e dunque che anche la natura è oggetto di doveri morali (versus Kant)  implica che l'etica universalistica deve essere ritoccata in funzione di esigenze nuove, il diritto a generare  per esempio va controllato se vogliamo salvaguardare l'umanità.

La domanda è: come ci si deve comportare con l'egoismo che è il motivo fondamentale del capitalismo se si vuole realizzare un ordine sociale moralmente accettabile? Ma l'egoismo non si può estirpare.

Conclusione: è necessaria un'economia ecologica sociale di mercato, il suo strumento è una politica fiscale adeguata e la fine di sovvenzionamenti ai settori inquinanti.

mercoledì 16 aprile 2025

Luciano Floridi, Pensare l’infosfera (2019)

 



L'infosfera è un concetto filosofico introdotto da Luciano Floridi per descrivere l'ambiente informativo che ci circonda, un ambiente in cui le informazioni sono pervasive e influenzano profondamente la nostra vita. È l'insieme di tutti i documenti, gli agenti e le operazioni che li riguardano.

Per comprendere meglio, possiamo analizzare i tre componenti principali dell'infosfera secondo Floridi:

Documenti: Questo termine si riferisce a qualsiasi tipo di dato, informazione e conoscenza codificata e rappresentata in qualsiasi formato semiotico. Include quindi non solo testi scritti, ma anche immagini, video, suoni, dati digitali, e qualsiasi altra forma di rappresentazione dell'informazione.

Agenti: Gli agenti sono tutti i sistemi capaci di interagire con i documenti. Possono essere persone, organizzazioni, ma anche sistemi software come motori di ricerca, algoritmi, o robot.

Operazioni: Le operazioni comprendono qualsiasi tipo di azione, interazione e trasformazione che può essere eseguita da un agente su un documento. Ad esempio, la ricerca di informazioni su internet, la modifica di un testo, la condivisione di un'immagine sui social media sono tutte operazioni che avvengono all'interno dell'infosfera.

L'infosfera non è semplicemente la somma di internet e dei media tradizionali, ma un ambiente più ampio che comprende sia lo spazio online che quello offline, arrivando a essere considerato da alcuni quasi un sinonimo della realtà stessa. Come afferma Floridi, "ciò che è reale è informazionale e ciò che è informazionale è reale". Questo significa che la nostra esperienza del mondo è sempre più mediata e influenzata dalle informazioni che circolano nell'infosfera.

Alcune caratteristiche chiave dell'infosfera sono:

Pervasività: L'informazione è presente ovunque, sia online che offline.

Interconnessione: Tutti gli elementi dell'infosfera sono interconnessi tra loro, creando una rete complessa di relazioni.

Dinamicità: L'infosfera è in continua evoluzione, con nuove informazioni che vengono create e diffuse costantemente.

Influenza sulla realtà: L'infosfera influenza profondamente la nostra percezione della realtà e le nostre azioni nel mondo.

In sintesi, l'infosfera è l'ambiente in cui viviamo immersi, un ambiente caratterizzato dalla presenza costante di informazioni che influenzano la nostra vita quotidiana e la nostra comprensione del mondo.

L'attuale quarta rivoluzione, la rivoluzione digitale dopo la rivoluzione copernicana, la rivoluzione  darwiniana, la rivoluzione freudiana, obbliga la filosofia a ricominciare da zero, a riformattare il suo sapere. Dagli anni cinquanta l'informatica e le tecnologie digitali ci obbligano a chiederci di nuovo "chi siamo?". Domanda tipica della filosofia.

Lo scopo del libro è riflettere sulla filosofia stessa, cosa che solo la filosofia può fare. La filosofia non è amore per le domande. "La filosofia è passione per il sapere e il capire." (10) Per capire bisogna porre le domande giuste ma quello che conta veramente sono le risposte!

Dunque fare filosofia è porre la domanda giusta al momento giusto e dare risposte corrette anche se spiacevoli o impopolari. 

"Sotto molti profili, abbiamo scoperto che non siamo entità isolate, quanto piuttosto agenti informazionali interconnessi, che condividono con altri agenti biologici e artefatti ingegneristici un ambiente globale, costituito in ultima istanza da informazioni, che ho chiamato infosfera" (15)

 

La domanda filosofica

I filosofi distinguono:

- domande definitorie: che cos'è? vedi Socrate

- domande esistenziali: esiste...? c'è…?

Ma la domanda filosofica di solito dipende non solo dalla forma ma dal contenuto, dall'ambito, dalla rilevanza. o meglio da una accorta combinazione di morfologia, semantica, ambito, rilevanza. Tuttavia Floridi propone una soluzione diversa: studiare la domanda filosofica dal punto di vista delle risorse richieste per fornire la risposta. Da questo punto di vista si possono distinguere tre tipi di domande:

-  le domande che richiedono risorse empiriche (Quanti invitati alla festa?)

- le domande che richiedono risorse logico-deduttive o matematiche (vi sono sedie per tutti?) (conviene fare la festa di sabato?).

 - le domande aperte che richiedono magari dati empirici o logico deduttivi ma che non bastano mai.

Le domande filosofiche sono domande aperte: "Le domande filosofiche sono domande a cui non si può rispondere in chiave empirica o logico matematica per mezzo di osservazione o calcoli. Sono domande aperte, che restano cioè in linea di principio aperte al disaccordo informato, razionale, onesto, anche dopo che tutti i rilevanti calcoli, osservazioni sono stati posti in essere e le risposte formulate" (26)

Le domande Filosofiche importanti sono quelle fondamentali (ma non assolute) cioè in grado di generare molte altre domande aperte (Crocevia di domande).

Le risorse per generare le risposte, poiché le risorse empiriche e logico-deduttive non bastano, sono quelle noetiche: il retroterra culturale, il linguaggio, le religioni, l'arte, le pratiche sociali, i ricordi del passato, le aspettative per il futuro e l'intelligenza emotiva. Insomma il capitale semantico.

"L'unico vero metodo in filosofia è pensare." (43) e aggiunge: "il compito della filosofia non consiste nello scoprire o inventare soluzioni ma nel disegnarle" (43)

 Le risposte alle domande filosofiche devono  essere a un preciso livello di astrazione. In conclusione allora si può dire che la filosofia non è un'aspirina concettuale, né una superscienza,  né la manicure del linguaggio, ma:  "il suo metodo è il design concettuale, vale a dire l'arte di identificare e chiarire le domande aperte e di disegnare, proporre e valutare risposte convincenti chiarificatrici." (53)

La risposta filosofica

Ogni risposta filosofica è legata dunque a un determinato livello di astrazione: il contesto, il sistema di riferimento

La filosofia come design concettuale.

I filosofi sono gli ingegneri delle idee. La tradizione filosofica è stata dominata per secoli dalla divisione platonica di episteme e techne ovvero l'utilizzatore e il costruttore. Una distinzione che oggi si sta chiudendo per via della società dell'informazione, cioè dell'infosfera.

"La conoscenza non consiste nel ricevere un messaggio dal mondo; essa concerne in primo luogo il modo in cui negoziamo la corretta tipologia di comunicazione che tratteniamo con il mondo."(100)

"La conoscenza non descrive né prescrive come il mondo sia, ma lo iscrive.” (101) Bisogna dunque parlare di una filosofia costruzionista "perché la conoscenza sia possibile la mimesis deve essere sostituita dalla poiesis." (109)

Oggi significa: la conoscenza come capacità di avere l'informazione che le cose stanno in un certo modo. Il costruzionismo è appunto l'idea che la conoscenza si acquisisce modellando l'informazione e questa è la conoscenza orientata al costruttore; contro Platone che pensa all'utilizzatore come colui che ne sa di più dell'oggetto. Le caratteristiche dei costruzionismo sono tre:

1) minimalismo: ogni problema filosofico può essere ridotto a domande inferiori più semplici, da queste bisogna partire. Ha natura relazionale, esempio: l'informazione non è solo nell'ambiente né solo nella mente ma sorge nella relazione tra ambiente e menti.

2) metodo dei livelli di astrazione: il problema filosofico deve essere inquadrato in un livello di astrazione, (contesto, scopo) che definisce lo spazio del problema.

3) costruzionismo: il problema filosofico stabilisce come elaborare il modello che porta la soluzione dei problemi minimalisti che portano alla risposta cercata.  Principio del costruttore: "il principio della conoscenza: soltanto ciò che può essere costruito può essere conosciuto." (119) Costruito almeno concettualmente = Kantismo.

Tutte le grandi domande della filosofia oggi sono legate alla tecnologia dell'informazione. Siamo la società dell'informazione. Dunque serve una nuova filosofia dell'informazione: "la filosofia dell'informazione può essere presentata come lo studio delle attività informazionali che rendono possibili la costruzione di una concettualizzazione, semantizzazione e, infine, la cura morale della realtà sia naturale sia artificiale sia fisica sia antropologica. La filosofia dell'informazione consente agli umanità di dare senso al mondo, di costruirlo responsabilmente." (134)

L'uomo è unico perché è l'unico che dà senso alle cose e produce un capitale semantico. Caratteristiche del capitale semantico:

-la coerenza

-è al di là della divisione tra filosofia analitica e continentale

-è fuori di ogni metafisica assolutistica

-è aperto a un ragionevole disaccordo.