A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

domenica 5 febbraio 2023

Immaginare il futuro: Jacques Le Goff, Tempo della Chiesa e tempo del mercante, (1977)

 


Il saggio Tempo della Chiesa e tempo del mercante del grande storico Jacques Le Goff è uno dei primi tentativi di ricostruire  una storia dell’idee e delle pratiche del tempo nell’età moderna. Si tratta dunque do un passaggio obbligato per chiunque voglia capire qualcosa di più della natura del tempo .

Secondo Le Goff, all’alba dell’età moderna il mercante fonda la sua attività su ipotesi di cui il tempo è la trama, accumulare, riserve, comprare/rivendere, ecc. (di qui anche l’accusa della Chiesa contro l’usura di vendere il tempo di Dio).

Nel Medio Evo tempo del mercante e tempo della Chiesa (che parte dalla Bibbia e dai Padri) si scontrano. => Tempo Teologico, che comincia da Dio.

L’eternità è il tempo dell’infinito (vs Platone secondo il quale l’eternità è l’assenza del tempo), l’apparizione di Cristo dà un centro al tempo (diviene Storia).

Il tempo del cristiano porta verso Dio soprattutto superate le secche del Millenarismo.

Grande frattura del XII secolo: trasformazione economico sociale culturale.

Si fa strada l’idea della translatio: la scienza è passata da Atene a Roma alla Francia a Parigi => movimento della civiltà da oriente a occidente => nesso tra senso del tempo e senso dello spazio.

Il contadino è soggetto al tempo meteorologico e all’ionizio anche il mercante. Ma poi si organizza e il tempo diviene oggetto di misura (durata di un viaggio, durata di un lavoro artigianale, ecc.)

L’allargarsi del campo monetario richiede precisione nel calcolo del tempo => il tempo del mercante (misurato e valutato) è diverso da quello imprevedibile del contadino, e da quello ordinato e regolare della Chiesa.

Il tempo della chiesa, tempo dei rituali, è scandito da riferimenti approssimativi (alba, tramonto, clessidra, meridiana…).

Il tempo del mercante è il tempo degli orologi => tempo urbano, delle torri  campanarie delle città. Anche l’arte si adatta a questa nuova idea del tempo: il ritratto non è più un insieme di simboli astratti e sottratti alla temporalità ma è l’immagine della persona colta nel tempo, in  quel preciso momento.

Il tempo della Chiesa è tempo del peccato e della grazia. Tempo della morte prima della resurrezione.

C’è una netta separazione tra il tempo naturale, il tempo professionale, il tempo sovrannaturale, ma anche molti punti d’incontro. I tempi collettivi trovano un punto d’incontro nella temporalità individuale (della coscienza).

Così anche nel mercante progressivamente il tempo della salvezza e il tempo degli affari si ricongiungono.

Cade nel XIV sec. Il divieto dell’usura. I tempi del digiuno, del riposo domenicale, dell’astinenza non sono più prescrizioni ma raccomandazioni.

 


 

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