A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

giovedì 9 febbraio 2023

Letture: Cory Doctorow, Radicalized. Quattro storie del futuro (2019)

 

 


Ho letto molte opere distopiche in questi ultimi anni, ma certamente questi  quattro racconti di Cory Doctorow, giornalista, scrittore e attivista per i diritti umani  di origine canadese, possiedono una forza dirompente. Impossibile restare indifferenti.

 Diamo una rapida occhiata alle quattro storie. Pane non autorizzato è una divertente rappresentazione di un mondo futuro nel quale la società è drasticamente divisa in ricchi e poveri, questi ultimi soprattutto di origine straniera, e mostra la totale dipendenza dal profitto: tutti gli elettrodomestici infatti sono nelle mani di cinici profittatori che ricavano denaro dalle più semplici azioni della vita quotidiana. Il tostapane riconosce il pane che si cerca di scaldare e accetta solo quello, caro, di una certa marca tanto per fare un esempio. Il tentativo di hackerare le macchine soprattutto da parte di una banda di ragazzini, viene neutralizzato: il sistema si sa proteggere e non lascia scampo.

Minoranza modello mette in scena, in una evidente parodia, il superuomo American Eagle, un extraterrestre che ha messo i propri superpoteri al servizio della giustizia e del bene ma che si scontra contro la palese ingiustizia della polizia americana e del sistema legale e scopre quanto può essere pericoloso non essere “bianco” in una società razzista e come i suoi poteri si possano tradurre in una tragica  impotenza di fronte al compatto sistema americano che tiene insieme polizia, giustizia, media, opinione pubblica…

Radicalizzati, cher dà il titolo al volume, è un violento atto d’accusa nei confronti del sistema sanitario americano. Il protagonista, sopravvissuto al dramma del cancro della moglie, entra in un forum nascosto in cui scopre moltissimi altri nella sua stessa condizione: tutti vittime delle assicurazioni sanitarie che si rifiutano di pagare le cure mediche nel caso di malattie mortali. E così entra in un labirinto di disperazione, di vicinanza alla morte, di persone che non hanno più nulla da perdere. In questo contesto nasce la “radicalizzazione” che porta alcuni più disperati di altri a perpetrare attentati e violenze nei confronti delle assicurazioni e dei politici che  impediscono l’approvazione di una riforma del servizio sanitario. Alla fine il protagonista c,he pure non ha compiuto nessun atto di violenza, verrà arrestato e condannato solo per essere entrato in contatto nel forum. Anche qui il sistema si sa difendere e non lascia alla protesta alcuno spazio che non sia quello della disperazione.

Infine La maschera della morte rossa è forse dei quattro il racconto più cinico e negativo: in una società futura, ma neanche tanto, i ricchi cercano di difendersi da sommovimenti, proteste violente, epidemie disastrose. Un gruppetto molto selezionato si rinchiude armato in una specie di fortezza per assistere, da un luogo protetto, alla fine della civiltà. Ma non riuscirà a lasciar fuori il virus mortale che ne farà strage. L’immagine finale è quella del protagonista chiuso in una specie di bara metallica per difendersi dall’irruzione dei popolari.

 Anche da queste sintesi molto rapide appare con chiarezza l’impostazione di Doctorow estremamente pessimistica. Non c’è margine né per la speranza né per la redenzione. Le premesse del presente, ben riconoscibili, non posso che portare ad esiti drammaticamente distopici. Sembra che nessuno sia in grado veramente di proteggersi da questo esito, nemmeno un superuomo sarebbe in grado di vincere il meccanismo perverso dell’esclusione sociale, della povertà, dello sfruttamento cinico, non ci sono possibilità di resistenza, perché il sistema è  astuto, sa giocare sulle debolezze delle persone, sa entrare nei gangli più delicati delle contraddizioni e, alla fine, è sempre in grado di perpetuare se stesso. Anche se sembra che la stessa mancanza di futuro che assilla i “resistenti” porterà anche il sistema a un collasso irreversibile. Se non c’è speranza non c’è per nessuno.

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