A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

domenica 9 aprile 2023

Immaginare il futuro: Homo pluralis di Luca de Biase

 


L'autore, responsabile dell'inserto "Nova" del Sole 24 Ore, analizza con grande conoscenza e il supporto di una ricca bibliografia, soprattutto straniera, il mondo della rete e del digitale nella sua connessione con la società di oggi.

Fa emergere molto opportunamente il ruolo della rete nei processi di manipolazione delle coscienze, la sua dipendenza dalle forme più sfrenate e ciniche del capitalismo neoliberista contemporaneo.

Tuttavia l'autore non appartiene affatto al genere dei critici della rete, egli, infatti, ne sottolinea i rischi ma al contempo ne valuta le possibilità e ci mette perfettamente di fronte al bivio che oggi ci interroga: essere asserviti alle architetture social oppure rivederle, ripercorrerle e riviverle in base ad altri principi.

E lungo questa seconda ipotesi vediamo emergere dalle pagine di De Biase il sistema di idee più stimolante del libro: la necessità di rivedere l'antropologia umana uscendo dalle sacche dell'individualismo, che è funzionale al sistema di coercizione neoliberista, e cominciare a pensare l'uomo sotto la luce della pluralità: homo pluralis è, appunto, non solo il titolo del saggio ma anche la tesi fondamentale che l'autore vuole proporre ai lettori.

Proprio dalle architetture social è possibile intravedere le forme nascenti di un uomo plurale, di nuove forme di intelligenza collettiva, non omologanti, ma multidimensionali e variegate, che ci consentono di "avere una concezione plurale, complessa ed ecologica della dimensione umana" (p.  219).

Rispetto al futuro, De Biase sostiene con fermezza l’idea che  nella dimensione futura non esistono fatti ma solo narrazioni: “il futuro è costruito dalle narrazioni ch ene diamo” (p. 183), spetta dunque a questo nuovo soggetto plurale elaborare una narrazione nuova rispetto al suo tempo e al tempo che verrà. 


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