A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

lunedì 10 aprile 2023

Introduzione alla Consulenza Filosofica 14 : Il mio limite

 

IL MIO LIMITE

 


Il primo obiettivo della mia vita è quello di vivere la mia stessa esistenza padrone (o almeno non servo) di quel movimento inarrestabile che la costituisce. Ma cadrei in un delirio di onnipotenza se mi lasciassi convincere, proprio da quel continuo andare verso qualcosa, che la mia esistenza sia interminabile, infinita. È quel che pensa immediatamente il bambino, nutrito, accudito, signore dei suoi desideri (basta piangere per avere… e in fondo si può ottenere tutto), è quel che ipocritamente (cioè sapendo che non è vero) pensiamo anche noi quando promettiamo eterno amore o progettiamo  la nostra vita per quel che non riusciremo mai ragionevolmente a fare.

La mia esistenza è un movimento inarrestabile sì, ma destinato a interrompersi violentemente. Questo me l’hanno detto, e l’ho osservato intorno a me. È ragionevole pensare, lo si pensa non appena s’arriva all’età della ragione, che quanto è accaduto al nonno, al parente, all’amico, possa accadere anche a me. E forse accadrà. C’è un momento della nostra vita in cui ci convinciamo di essere mortali.  È così che, per la prima volta appare l’ultimo limite.

Ma non è la prima volta che appare il limite come tale, anzi, è proprio perché già abbiamo fatto l’esperienza del limite che ci convinciamo al di là di ogni evidenza, che esista un ultimo limite anche per noi.

Ma dove ho incontrato il limite? In ogni mio desiderio, in ogni mia conquista, in ogni mia scelta: perché soddisfare un desiderio significa lasciare insoddisfatto l’infinito numero delle possibilità alternative. A ogni conquista mi si presenta un altro obiettivo, o un altro ostacolo, e il limite si sposta continuamente. A ogni scelta che compio mi rendo conto del mondo intero di scelte che non posso fare ora e qui, del mondo intero di scelte che la prima mi impone o mi impedisce. O mi rende possibile. Ogni mia scelta è una conferma del limite.

Siamo esseri limitati. Ma lo comprendiamo poco a poco, tanto più ci addentriamo nell’esistenza e le nostre scelte, i nostri desideri, le nostre conquiste ci forgiano facendo di noi ciò che siamo. E quel mondo sterminato di cose che non faremo, di persone che non ameremo, di gesti che non compiremo, di traguardi che non passeremo, è lì come una triste anticipazione del limite ultimo della nostra esistenza, la morte, l’unico evento della nostra vita che non potremo vivere.

 

 

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