A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

mercoledì 28 maggio 2025

Roberto Bondì, Blu come un’arancia. Gaia tra mito e scienza 2006

 


 


Per il mondo primitivo la Terra è tutto ciò che circonda l’uomo, Dea Madre, matrice di tutte le forme viventi. È l’idea di fondo di Gaia: “la sostanza vivente della Terra, l’aria, gli oceani e le superfici emerse formano un sistema complesso, che può essere visto come un singolo organismo avente la capacità di mantenere nel nostro pianeta le condizioni adatte alla vita.” (Lovelock).

Prove:

1. La stabilità del clima sulla Terra (che non varia col variare del calore solare). Dall’inizio della vita (3 miliardi e mezzo di anni fa) la temperatura media si è conservata tra 10 e 20  gradi.

2. Costanza della salinità del mare.

3. Composizione dell'atmosfera (confronto con Venere e Marte).

Gaia: Un unico sistema fisiologico, un'entità viva. Non è viva ma si comporta come se lo fosse!

 Forse bisogna ripensare il concetto di vita. Se è vivo ciò che metabolizza e si autoregola allora anche la terra è viva, anche se non può riprodursi. Se adottiamo la definizione di Maturana e Varela: gli esseri viventi sono sistemi autopoietici cioè che si producono continuamente da soli, allora la Terra è un sistema autopoietico. Tra le macchine autopoietiche la più piccola è il batterio, la più grande è Gaia.

Dawkins critica Lovelock perché la terra non può far parte di un processo evoluzionistico. Lovelock risponde alle critiche con l’ipotesi detta Daisy World: Il pianeta delle Margherite: cioè il fenomeno della retroazione: gli organismi influiscono sul clima, omeostasi planetaria ad opera di organismi viventi.

La prima legge dell'ecologia è anche la prima legge della magia: tutto è interconnesso e della filosofia della natura organicistica ( Ficino, Bruno...).

Il superamento del paradigma meccanicistico avviene dunque ad opera del paradigma organicistico se non addirittura quello magico!

La descrizione del mondo attuale esige una visione olistica del mondo, è questo il nuovo paradigma, la visione ecologica.

 Etica ambientale

Ci sono due vie possibili:

a) aver cura della natura in vista di scopi umani, = continuità con l'umanesimo

b) l'umanesimo è la causa del disastro. La natura tutta ha valore in sé = olismo e antiumanesimo, anti antropocentrismo. 

Alle tre umiliazioni al narcisismo dell'uomo individuate da Freud nel 1917 (Copernico: la terra non è il centro dell'universo; Darwin: l'uomo non è privilegiato tra le specie viventi; Freud: la ragione non è sovrana perché c'è l'inconscio) bisogna forse aggiungere Gaia che fa compiere un passo avanti a Copernico Darwin e Freud. Il nostro atteggiamento nei confronti della natura può cambiare se cambia la nostra immagine della natura: da materiale a disposizione a organismo di cui l'uomo fa parte. Dalla descrizione all'etica. È chiaro che così si cade nella fallacia naturalistica.


 

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