Ambiente: non è
solo quello naturale, è anche quello costruito. Anche quello sociale.
Ambiente VS
Natura: perché qualcosa sia considerato “ambiente deve essere sotto il nostro
controllo causale (la luna è parte della natura non dell’ambiente).
L’uomo è parte
della natura => ideale olistico. Per
Jamieson bisogna chiudere il dualismo uomo/natura.
Il conflitto
tra dualisti e monisti contiene una contraddizione/ambivalenza: le uccisioni da
parte dei predatori oppure le morti durante i terremoti sono da considerare
omicidi?; i castori abbattono alberi, vanno condannati?
Nella posizione
ambientalista conta anche il lato estetico (che prevede distinzione tra l’uomo
che giudica e la natura).
I problemi
ambientali sono reali ma sono di tre livelli:
- locale (fumo passivo, inquinamento
acustico, problema medievale dei liquami)
- regionale (estinzione di specie)
- globale (riscaldamento globale)
I beni pubblici
come i beni ambientali sono NON RIVALI (l’uso di un bene non impedisce l’uso di
un altro) e NON ESCLUSIVI (disponibili per tutti). E il costo del loro consumo deve
essere esternalizzato all’intera comunità.
I problemi
ambientali sono complessi e multidimensionali ma sono, secondo l’A., prima di
tutto problemi morali.
“I problemi
ambientali mettono in discussione i nostri sistemi etici e valoriali.” (43)
Per uscire
dallo stato di natura conflittuale hobbesiano è necessario un sistema morale
(che nasce da solidarietà, empatia, generosità, capacità di comprendere
l’altro) e dall’abilità nel controllo del proprio comportamento, reprimendo
impulsi e desideri.
Tendenza a
collaborare e reciprocità sono il fondamento della morale (vs egoismo che
produce solitudine). La gentilezza produce gentilezza.
I tre nemici
della moralità:
- l’amoralista:
si chiede perché dovrebbe obbedire alla morale. Pensa che non esiste qualcosa
di giusto o di sbagliato.
- il teista:
per il teista la morale può derivare solo da Dio, ma Dio non ha posto nell’idea
di morale di Jamieson. Ma è un dato di fatto che oggi molti credono che Dio non
esista eppure sono motivati ad agire moralmente
- il
relativista: nega che le questioni morali
vadano oltre il sistema morale della propria società, ma:
“Gli esseri
umani costituiscono un’unica specie e si trovano ad affrontare problemi comuni
di sopravvivenza; la morale rappresenta un’istituzione di supporto proprio per
la risoluzione di questi problemi.” (64)
La
filosofia morale si distingue in
1)
metaetica: significato del linguaggio morale
2)
etica normativa: ciò che dovremmo fare.
Metaetica:
polemica tra realismo morale e soggettivismo morale, il linguaggio morale
riporta fatti sul mondo, il linguaggio morale riporta solo atteggiamenti dei
parlanti.
Per
il soggettivista il linguaggio morale è pratico, cioè finalizzato all'azione
piuttosto che alla comunicazione.
Gli
ambientalisti considerano la natura un valore
intrinseco:
-
ciò che ha valore intrinseco ha valore assoluto
-
il valore intrinseco si oppone al valore strumentale
-
il valore intrinseco è lasciapassare per la comunità morale (perché ciò che ha
valore intrinseco merita considerazione morale)
-
il valore intrinseco non è un valore relazionale
-
ciò che ha valore intrinseco è indipendente da chi valuta
-
ciò che ha valore assoluto è fine a se stesso.
Etica
Normativa: distinta in
teoria
etica (individuare le cose buone) e etica pratica o applicata.
3
teorie etiche particolarmente influenti:
1) consequenzialismo
Quali
sono le conseguenze del tuo gesto?
-
impersonale, mostra le conseguenze non solo su chi compie l'atto ma su tutti i
coinvolti
- la
versione più importante è l'utilitarismo.
2) etica della virtù = vivere in modo
virtuoso porta benefici alla gente.
Distinta
in teoria della virtù e etica della virtù
Porre
la virtù al centro della moralità ma le virtù cambiano col tempo e le culture. La
teoria della virtù è influente in campo ambientale (Cfr Thoreau, Muir, Leopold, Carson).
3) Kantismo = non si centra sulle
conseguenze o sul carattere della gente (la virtù) ma sull’atto stesso e sulla
purezza della motivazione.
-
l'uomo è un agente razionale
-
la ragione impone degli imperativi categorici
-
l'imperativo categorico fondamentale: agisci in modo che la massima della tua
volontà possa valere sempre come principio di una legislazione universale.
Seconda
formulazione: agisci in modo da trattare l'umanità sempre come fine mai come
mezzo.
Per
Kant però gli animali e le altre parti
della natura non sono umanità e quindi possono essere trattati come mezzi.
LO
SPECISMO
Sostiene
che l’uomo è diverso dall’animale. Ma perché l'uomo è diverso da animale?
Una
prima risposta: perché gli uomini
appartengono alla comunità morale, gli animali no. Perché questa
risposta? 1) perché hanno la ragione, ma ci sono le eccezioni dei neonati e
degli handicappat, di quelli in coma e dei dementi, e i primati sembrano
autocoscienti. 2) seconda possibile risposta: perché hanno il linguaggio.
Possedere il linguaggio rende diversi? E quanto linguaggio? 3) Terza possibile
risposta: perché sono senzienti, ma molti altri animali lo sono.
Seconda
risposta perché l'uomo ha un valore
intrinseco.
Perché
l'attribuzione di valore morale si rivolge solo a Homo Sapiens? (specismo).
Lo
specismo può essere assoluto o moderato.
Assoluto:
l'appartenenza a una specie fa tutta la differenza
Moderato:
l’appartenenza a una specie fa molto differenza ma non tutta.
Singer:
l'uguaglianza tra le specie umane e non umane non è l'uguaglianza di fatto ma
quella morale. Eguaglianza morale = eguale considerazione degli interessi. Ogni
anno vengono uccisi 70 miliardi di animali per produrre cibo. Il consumatore
americano consuma oltre 110 kg di carne all'anno, più di chiunque al mondo
(Italia 40 kg).
IL
VALORE DELLA NATURA
Singer
esalta la sensibilità come criterio morale, altri pongono la vita stessa come
criterio morale ( = biocentrismo). Ma cosa sia la sensienza è discutibile e
anche la definizione di vita è complessa (pensa ai cyborg, ai virus, ai semi, alle
persone in stato vegetativo); entrambi i criteri sono deboli, una soluzione è
andare oltre il sensismo e biocentrismo andando oltre l'individualismo e dando
priorità all'insieme ecologico di cui siamo parte (cfr. Aldo Leopold, l’ecocentrismo
o filosofia della terra, o Arne Naes e l’ecologia profonda centrata sul valore
intrinseco dell'interrelazioni tra tutti gli esseri viventi. Obiettivo: l’autorealizzazione
di tutti gli esseri non in senso individuale perché l'autorizzazione di ognuno
presuppone quella dell'insieme.)
PLURALITÀ
DI VALORI NELLA NATURA:
- valori
prudenziali, esempio preservare e sostenibilità...
- valori
culturali, esempio l'idea di giustizia...
- valori
estetici, esempio bello pittoresco sublime...
-
valori naturali, ciò che non è prodotto dall'interferenza umana la
selvatichezza, wilderness.
ANTROPOCENE:
convivere con i cambiamenti che noi stessi produciamo. => Sesta estinzione
di massa della quale noi stessi siamo la causa.
Quale
futuro ci attende? Tre possibili risposte:
1)
la catastrofe ambientale: riguarda l'uomo non il pianeta che comunque continuerà
a esistere
2)
il degrado ambientale e l'ingiustizia continuano, i ricchi continuano a vivere
da ricchi i poveri da poveri. Ma non è sostenibile!
3) I
paesi poveri progrediscono ma saltando la fase del modello di sviluppo
inquinante e passando direttamente a tecnologie sostenibili. Il prezzo deve
essere pagato dai paesi ricchi che devono cambiare stile di vita: utopia
degli anni ‘80 (cfr Brundland o conferenza di Rio).
L'etica
dell'antropocene: la vita è bellissima ma anche tragica perché è destinata a
finire. Tutto ciò che vive muore.
Forbes:
vince chi muore con più giocattoli: motto del capitalismo.
In
realtà la vita ha senso se dedicata a ciò a cui si crede. Esprimere i propri
valori anche mancando gli obiettivi. I valori che si vivono dovrebbero essere
diretti a rendere il mondo migliore. Nell'antropocene bisogna ridurre il
proprio impatto ambientale, non usare l'auto e l'aereo, dieta vegetale, avere
meno figli...