Cristina Pozzi – Andrea Dusi, After. Il mondo che ci attende
(2021)
Come possiamo leggere il futuro ora che le grandi ideologie
non ci possono più aiutare? Gli autori indicano le possibili fonti di una
scienza del tempo Futuro:
- i TREND => tendenze presenti n uno specifico settore in
un contesto ordinario
- i MEGATREND => tendenze su ampia scala prodotto delle
combinazione tra più fattori
- le WILD CARD => eventi poco probabili che possono avere
un grande impatto (eruzioni, cure innovative, rivoluzioni…)
- i SEGNALI DEBOLI => segnali che di solito restano
inosservati, rumore di fondo, ma che se visti sotto un’altra luce o connessi
con altri possono dare vita a cambiamenti potenziali.
Il grande passaggio di paradigma è avvenuto all’inizio del
XX secolo, quando si è passati infatti dal determinismo
al probabilismo, e si è cominciato a
parlare del dualismo dei paradigmi: quello relativistico per il mondo fisico
degli oggetti e quello quantistico per il mondo subatomico.
La rivoluzione digitale si inserisce nella dimensione
probabilistica.
La prevedibilità degli eventi secondo metafore: il Covid 19
è un cigno nero (=> evento
altamente improbabile ma di grande impatto) o un rinoceronte grigio (minaccia altamente probabile e di grande
impatto ma trascurata dall’osservatore)?
È chiaro che il Covid 19 appartiene più al modello del
rinoceronte grigio: l’umanità ha già visto in passato altre epidemie, il tipo
di virus è conosciuto, l’epidemia di Sars è l’antefatto, ecc.
Rinoceronte grigio è piuttosto il cambiamento climatico, il
livello di debito delle nazioni, i mutamenti nel mondo del lavoro per via delle
nuove tecnologie, la disoccupazione giovanile, le disparità sociali.
Molti eventi catastrofici dimostrano che in un mondo
dominato dall’incertezza bisogna prepararsi a ogni eventualità.
Vi sono poi le meduse
nere => piccoli eventi che possono avere impatto enorme per un effetto
di escalation. Sono eventi difficili da prevedere, inseriti in un sistema
delicatissimo (come le meduse sono inserite nel sistema marino, temperatura,
acidità, correnti, ecc.).
Emerge la complessità dei contesti. Oggi viviamo in un
contesto di tipologia VUCA (=> Volatilità – Incertezza – Complessità –
Ambiguità) (termine di origine militare: indica il mondo dopo la Guerra
Fredda).
Volatilità => eventi imprevisti e non definitivi
Il modello VUCA => incrocio tra il grado di precisione
con cui possiamo prevedere gli effetti delle nostre azioni e la quantità di
informazioni a disposizione.
Il quadro VUCA:
SO
DI NON SAPERE
Complesso
=>
pratiche emergenti
|
SO
DI SAPERE
Complicato
=>
buone pratiche
|
NON
SO DI NON SAPERE
Caotico
=>
nuove pratiche
|
NON
SO DI SAPERE
Ovvio
=>
migliori pratiche utilizzate in passato
|
In un mondo dominato dalla complessità è necessario un
sistema di gestione adeguato.
Il Covid 19 come punto di crisi: come si ci si riprende da
una crisi? Tre possibili uscite:
a) ripristino dello status quo ante
b) regressione o distruzione
c) elaborazione di nuove soluzioni (nuovi paradigmi)
Per approcciarsi allo sviluppo dopo la crisi abbiamo tre
metodi:
- probabilistico (classico, newtoniano, debole perché
basato sui fenomeni passati)
- possibilistico (aprire scenari, anche con l’uso della
fantasia e della creatività)
- costruttivistico (il futuro costruito giorno per giorno,
segue la logica dell’adattamento degli organismi).
La pandemia ha dimostrato con chiarezza che l’umanità è
legata da una Comunità di Destino, nel bene e nel male, ma la reazione è stata
quella delle logiche individualistiche e nazionalistiche.
Mentre il nuovo paradigma dovrebbe essere quello del
solidarismo (cfr. Morin) che è il più vantaggioso anche da un punto di vista
evoluzionistico (=> sopravvivono le specie più in grado di collaborare in
reti flessibili e quindi resilienti).
Quali saranno le conseguenze dell’epidemia di Covid 19 sul
futuro?
Per natura, ci insegna la storia, tutte le pandemie sono
divisive e traumatiche. In particolare quella da Covid 19 ha rimesso in
discussione il futuro della globalizzazione, soppiantato da una tendenza al
bipolarismo (Usa – Cina) e l’assenza di un Governance globale efficace.