Andrea Iacona, L’enigma del futuro, (2019)
Passato e futuro si somigliano ma sono ontologicamente diversi. Sia dal punto di vista logico che da quello metafisico.
LOGICA
I futuri contingenti sono affermazioni sul futuro probabilmente vere ma non necessariamente vere. (vs le verità necessarie => 2+2=4)
Ciò che è in questione è proprio la questione della verità o falsità dell’enunciato (non della conoscenza degli eventi).
Per studiare i futuri contingenti bisogna partire dai tre principi logici fondamentali:
1. BIVALENZA => un enunciato o è vero o è falso
2. TERZO ESCLUSO => p o non-p
3. FATALISMO => È necessario che p o è impossibile che p => niente è contingente => negazione del libero arbitrio. (Aristotele per questo nega il fatalismo).
Se la verità di un enunciato è la corrispondenza, gli enunciati sul futuro basano la loro veracità su dati attuali: lo spazio della possibilità è determinato dallo stato attuale delle cose.
Critiche: Lukasiewicz rifiuta la bivalenza e le oppone la trivalenza, questo modifica la veridicità degli enunciati che riguardano il futuro: ogni enunciato può essere vero / falso/ indeterminato => es.: domani scoppierà la III Guerra Mondiale => è indeterminato perché basato su quello che accadrà domani, ma esistono solo i fatti presenti e dunque non c’è nulla che possa renderlo vero o falso.
Tesi dell’indeterminatezza del futuro vs determinismo teologico vs determinismo causale.
Tuttavia esistono dei futuri contingenti verosimili: es. “domattina il sole sorgerà”, qui sull’indeterminazione prevale la possibilità desumibile dalla serie storica (è sempre accaduto prima).
METAFISICA
- Presentismo
- Immanentismo (o incrementismo)
- decrementismo (o erosionismo)
- eternismo
Cosa c’è davanti a noi? Tre possibili punti di vista:
a) Il futuro non esiste – Tesi del Nulla => ciò che accadrà esisterà solo quando accadrà.
b) ci sono tanti futuri => Tesi dei Molti => molti rami, tutti esistenti, tutti reali (o almeno tutti hanno lo stesso livello di esistenza e di realtà)
c) C’è un solo futuro => Tesi dell’Uno.
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