Roberto Paura, Occupare il futuro, (2022)
TESI
Il paradosso del Presente: siamo incapaci di pensare al Futuro fuori dei luoghi comuni (dominio della tecnologia e del digitale, vita su Marte…), oppure fuori delle visioni catastrofiste, dove il pericolo atomico è stato soppiantato dai cambiamenti climatici come causa prima della catastrofe.
Ma bisogna pensare al Futuro in modo diverso da quello egemonizzato dall’élite economica del mondo, l’1 % che decide del destino di tutti.
1. COMPRENDERE IL FUTURO
Positivismo e storicismo => la storia è il prodotto di un processo razionale che può essere compreso e anticipato. In questo senso nell’800 positivismo e storicismo tentano di elaborare una scienza del futuro (es. Fourier, Compte, Saint Simon ). Secondo i Positivismo è possibile elaborare i dati della storia per formulare previsioni razionali sul futuro.
In fondo il punto di partenza di Asimov nell’elaborare la “psicostoria” non è diverso.
Dopo la 1° GM cominciano a emergere previsioni distopiche (Spengler, Toynbee), preannunci di decadenza.
Il potere ha sempre cercato di avere il controllo del Futuro. Uso dei supercalcolatori per analizzare scenari di guerra; la RAND Corporation, il think tank fondato nel 1946 e ancora attivo, della difesa americana (finanziato dalla CIA e dalla Ford Foundation) che ha il compito di abbozzare il quadro del Futuro. Ma sempre in funzione di una ipotetica 3° GM e utilizzando la teoria dei giochi come modello di analisi.
Solo dopo gli anni ’60 la futurologia di impianto e finalità militare viene soppiantata dai Futures Studies che mettono a tema il futuro del mondo dal punto di vista ambientale, sociale, economico
Dalla celebrazione degli sviluppi tecnologici alla visione delle conseguenze nefaste dello sviluppo.
In Europa i Futures Studies partono negli anni ’60 con De Jouvenel che distingue
- FACTA => eventi nel passato
- FUTURA => esistono nel futuro ma solo come possibilità
- FUTURIBILI => le congetture rispetto al futuro che si basano sugli stati presenti.
E Introduce il termine CONGETTURA contrapposto a quello di Previsione.
Oggi i Futures Studies sono centrati sulla Analisi di scenario dove si incrociano tendenze, fenomeni emergenti, immagini, azioni. E sui Megatrends.
2. PREOCCUPARSI DEL FUTURO
Punto di svolta la Relazione del Club di Roma I limiti dello sviluppo (1972), che però non fu accolta in modo unanime. Anche se le linee direttive del Rapporto sono valide ancor oggi. Le ideologie sono state abbandonate.
Bauman ha coniato il termine RETROTOPIA: quando le speranze per una società migliore sono recuperate dal passato (il marxismo da questo punto di vista è un retrotopia).
=> incapacità di pensare il futuro.
La stessa sensazione legata all’hikikomori, dove ci si rifugia in un eterno presente.
D’altra parte l’Ordine Economico Neoliberale cerca di colonizzare il Futuro e controllarlo esorcizzando la paura dell’ignoto. Convincendoci che il Futuro è solo l’innovazione tecnologica.
Secondo l’autore, invece, bisogna ritornare a pensare il futuro e a costruire Utopie: dove sia chiaro che le utopie non sono quelle che hanno risposte certe, ma quelle che pongono le domande giuste.
Per sopravvivere all’Antropocene che è il nostro presente ma anche il nostro futuro bisogna saper esercitare il pensiero profondo: capacità di pensare a lungo termine (lo spazio e il tempo). Per l’espressione cfr. Douglas Adams, Guida galattica per gli autostoppisti (1980) e poi il computer scacchistico Deep Thought della IBM (primo computer capace di battere un Grande maestro internazionale in un match, 1988).
Concetto del Long Now: quanto dura il presente? 1 ora, 1 giorno, 1 anno? Mille anni?
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