A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

mercoledì 25 gennaio 2023

Immaginare il futuro: Arjun Appadurai, Il futuro come fatto culturale

Arjun Appadurai, Il futuro come fatto culturale, (2013)

 


L’A. discute la teoria della modernizzazione della quale critica in particolare l’aspetto predittivo.

In effetti la teoria della modernizzazione è prima di tutto una forma di previsione: essa sostiene che la diffusione di strumenti tecnologici, imprenditorialità e formazione non possono che portare all’affermazione di libertà, uguaglianza, prosperità, nella prospettiva di società democratiche, libere, secolarizzate.

La storia ci mostra che le cose non sono andate in questo modo.

C’è il rischio del “traiettorismo”: pensare che ogni evoluzione sia parte di una traiettoria dalle tenebre alla luce. “il traiettorismo è la grande narrazione trappola dell’Occidente” (307).  Ma il traiettorismo ha anche un contenuto ideologico: è l’idea del cosmopolitismo europeo che costruisce il proprio dominio sul mondo.

I pregi della teoria della modernizzazione:

- è connessa a un progetto sociale (che sostiene e predice nello stesso momento)

- è una teoria della giustizia

- riconosce l’importanza delle idee, delle ideologie

- ha dimensione utopica rispetto a tutte le comunità umane

- Si riferisce a un modello di razionalità ibrido (sia rispetto al valore che rispetto allo scopo)

Rispetto alla tradizione weberiana del capitalismo (che si centra sullo “spirito” e ignora il rischio) la finanziarizzazione attuale dell’economia porta invece ad esaltare il ruolo del Rischio:

“I mercati finanziari guidano e modellano gli altri mercati, il capitale finanziario sorpassa di gran lunga quello manifatturiero o industriale, gli strateghi finanziari dominano la politica economica globale e le maggiori crisi economiche sono prodotte e prolungate dalla crescita fuori controllo degli strumenti di rischio, dei mercati, e dei dispositivi legali e contabili creativi.” (327)

L’A. però distingue (sulla base di Knight) tra Rischio e Incertezza:

Rischio: ci si confronta con esiti di cui si conosce la natura

Incertezza: ci si confronta con situazioni il cui esito non è quantificabile.

Secondo l’A. la diffusione dell’incertezza sta portando a uno sfruttamento della credulità. L’elemento chiave su cui il profitto fonda il suo successo o il suo fallimento è proprio l’incertezza delle cose (non la sobria metodicità dell’uomo d’affari weberiano). Si tratta dunque di saper affrontare l’incertezza più che saper gestire il rischio.

 IL FUTURO COME FATTO CULTURALE

Per comprendere il futuro come fatto culturale bisogna prendere in considerazione tre atteggiamenti verso il futuro: L’immaginazione, la previsione, l’aspirazione.

Le diverse forme che il futuro assume sono modellate da emozioni e sensazioni (soggezione, vertigine, agitazione, disorientamento…) che forniscono aspetti diversi all’immaginazione, alla previsione, all’aspirazione.

Immaginazione

L’immaginazione fa parte dei meccanismi primari di riproduzione sociale e quindi è una risorsa essenziale in tutti i processi e i progetti sociali.

Un’antropologia del futuro non può prescindere da un recupero delle tracce dell’immaginazione fin nella vita quotidiana.

 Aspirazione

L’aspirazione (la speranza) deve prendere il posto delle grandi utopie. “Dobbiamo vedere la capacità di aspirare come una capacità sociale e collettiva” (397). La capacità di aspirare va intesa come una capacità di navigazione, in particolare per le masse più povere.

“La capacità di aspirare è una capacità culturale, nel senso che trae la propria forza dai sistemi locali di valore, di significato, di comunicazione e di dissenso.” (398)

Da questo punto di vista è necessario analizzare in che modo ogni civiltà elabora il proprio concetto di buona vita e lo connette ai percorsi volti al suo raggiungimento.

 Previsione

Per comprendere questa dimensione del futuro secondo l’A. bisogna riflettere sulla tensione tra due etiche: etica della possibilità // etica della probabilità.

Etica della possibilità: “quei modi di pensare, sentire e agire che ampliano gli orizzonti della speranza, espandono il campo dell’immaginazione, generano una maggiore equità in ciò che ho chiamato la capacità di aspirare e allargano gli spazi di una cittadinanza informata, creativa e critica.” (405)

Etica della probabilità : Tutti quei modi di pensare che sfociano nei regimi di contabilità e di diagnosi numerica e sollecitano comportamenti immorali (speculazioni finanziarie, avventurismi, stati corrotti, capitalismo del disastro, industria delle assicurazioni…)

 CONCLUSIONI

Alla gente comune il futuro si presenta spesso come un lusso:

 “Alla gente più comune, e sicuramente a quelli che vivono in condizione di povertà, di esclusione, di spaesamento, di violenza e di repressione, il futuro si presenta sovente come un lusso, un incubo, un dubbio e una possibilità che si ritrae.” (410)

“Il futuro non è uno spazio vuoto (…) ma è lo spazio di un progetto democratico che deve iniziare dal riconoscimento che il futuro è un fatto culturale.” (410)

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