L’ospite, o consultante, si rivolge al filosofo consulente per fare chiarezza sulla propria vita. Il consulente è esperto negli strumenti di pensiero adatti a interrogare la vita e guida l’ospite nell’esplorazione della sua visione del mondo. L’ospite, dall’altra parte, è l’esperto della propria vita. Insieme, ciascuno con le proprie competenze e nella diversità di ruolo, vanno alla ricerca.
(Primo paradosso)
La vita dell’ospite si rivela e, allo stesso tempo, si rinnova e prende forma attraverso il dialogo tra filosofo consulente e consultante. (Secondo paradosso)
Il filosofo consulente, attraverso gli strumenti del pensiero e la sua particolare intenzionalità, si fa ponte tra l’ospite e la sua stessa visione del mondo, affinché essa rispecchi in modo più ricco nuovi aspetti della realtà condivisa. In questo senso il consulente nutre la visione del consultante, al fine di renderla più ampia, più feconda, più “vera”.
Attraverso il dialogo, l’ospite potrà comprendere le potenzialità della riflessione filosofica e saprà egli stesso ampliare i propri spazi di mediazione tra pensiero e vita, guadagnando un diverso modo di guardare, per approcciarsi al mondo filosoficamente, al di là della figura del filosofo che lo ha accompagnato fino a quel momento. (Terzo paradosso)
MARINA DA CANAL
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