A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

domenica 5 marzo 2023

Immaginare il futuro: Reinhart Koselleck, Futuro passato (1979)

 


TESI: Passato e Futuro possono essere riletti attraverso le categorie di Esperienza e Aspettativa. È una coppia chiusa, non pone alternative: “Non c’è aspettativa senza esperienza, né esperienza senza aspettativa.” (302)

Secondo Koselleck quanto più il proprio tempo è sentito come “moderno” tanto più emerge forte la sfida del futuro.

Nell’esperienza contemporanea il peso del futuro cresce, perché l’uomo, per via dello sviluppo tecnologico, ha sempre meno tempo per adattarsi ai cambiamenti.

La problematicità del futuro è un concetto che si sviluppa tra il 1300 e il 1800: del futuro contingente non si dà verità (concetto aristotelico ripreso da Guicciardini) mentre prima del 1300 il futuro è la prospettiva escatologica già determinata e prevista (sempre uguale), l’apocalisse.

Nasce la previsione razionale del futuro.

Per l’età classica vale il motto di Cicerone: historia magistra vitae, dalla conoscenza del passato deduco gli elementi necessari ad anticipare il futuro.

Lentamente, nel corso della modernità, il motto si svuota di significato. Il passato è meno paradigmatico fino al punto di rottura rappresentato bene da una frase di Tocqueville (da La democrazia in America, p.IV, cap. 8):

“Poiché il passato non rischiara più l’avvenire, lo spirito avanza nelle Tenebre.”

Muta anche il significato di Storia, sempre più intesa come racconto dei fatti (Historie) piuttosto che come repertorio degli eventi (Geschichte) .

 


 

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