A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

mercoledì 2 luglio 2025

LEV TOLSTOJ, Sulla vita, 1886-1887

 



Secondo Tolstoj si usa la parola vita per indicare il fenomeno in generale per esempio nella cellula, ma in realtà la vita è "la coscienza della sofferenza e dei godimenti e la aspirazione al bene" (50)

So di essere vivo perché ho consapevolezza di me come corpo unico e indivisibile. Le scienze esaminando solo un aspetto della vita hanno la pretesa di definire la vita nel suo insieme ma la vita non può essere vista simultaneamente da tutti i lati.

"non sarà ciò che chiameremo scienza a definire la vita, ma il nostro concetto di vita definirà ciò che bisogna riconoscere come scienza." (58)

Bisogna allora stabilire innanzitutto cos'è la vita: per ogni uomo vivere significa perseguire il bene, il suo personale inizialmente. Ma poi scopre che il proprio bene dipende da quello degli altri.

La vita persegue il bene, il bene reale indiscutibile invece di quello falso e impossibile dell'individuo. Ma vi sono:

-gli scribi, coloro che pensano che la vita dell'uomo è solo la sua esistenza animale dalla nascita alla morte e la falsa scienza, il materialismo, per il quale la vita dell'uomo e degli altri animali si riduce alla  lotta per l’esistenza.

-i farisei, cioè i falsi maestri, i preti: la vita può essere corretta dalla fede in un'altra vita acquistabile con l'osservanza di riti esteriori.

Scribi e Farisei nascondono l'eterna dottrina di religioni, filosofia, ecc.

Nel suo agire quotidiano l'uomo si fa guidare dalla consuetudine sociale cioè l'etichetta, le vacanze, i doveri sociali, eccetera che non hanno alcun senso ma sembrano averlo. L'uomo vive così nella convinzione che la vita sia la vita animale e confonde la vita con la propria coscienza, crede di aver vissuto. La vita inizia soltanto con il risveglio della coscienza razionale che rivela la vita degli altri. La vera vita è presente nell'uomo come la pianta è contenuta nel seme, e esce fuori quando ci rendiamo conto che la vita nella individualità è impossibile. Ecco allora il risveglio della coscienza razionale cioè la nascita di un nuovo essere: la ragione è il principio indefinibile, è la legge che regola la vita dell'uomo e di tutti i fenomeni. Sottomissione del nostro corpo animale alla ragione al fine di conseguire il bene.

La legge della ragione è la sola conoscenza vera, sapere il funzionamento della vita animale, vegetale e del mondo materiale non ci dice nulla della vera vita dell'uomo. La falsa conoscenza avviene quando l'uomo non sa ciò che invece dovrebbe sapere, la coscienza razionale, e crede di sapere ciò che non sa, la vera vita.

Conosciamo pienamente solo la nostra aspirazione al bene e la ragione che ce la indica. La vera vita umana avviene fuori del tempo e dello spazio, è "aspirazione al bene conseguibile attraverso la sottomissione dell'individualità alla legge della ragione." (123)

L'individualità animale non è vita vera ed è destinata a consumarsi nella morte, vita vera è l'aspirazione al bene che non si consuma, ma l'aspirazione al bene deve essere aspirazione al bene degli altri prima di tutto, che cancella l'illusoria ricerca del piacere individuale e annulla l'altra causa di infelicità: la paura della morte.

Allora la prima legge della vita non è la lotta per l'esistenza ma il mettersi al servizio l’uno dell'altro. L'uomo percepisce i suoi innumerevoli bisogni individuali, l'uomo razionale non può rinunciare alla propria individualità animale con tutti i  bisogni ma non deve pensare che sia la vera vita. La vera attività ragionevole dell'uomo è l'amore.

Amare è desiderare di fare il bene. Amore è attività mirante al bene degli altri.  La base dell'amore è la rinuncia al bene personale e quindi la benevolenza verso tutti gli altri che ne deriva. La vera vita allora è "l'invisibile ma indubbia sottomissione del proprio io animale alla legge della ragione in ogni attimo del presente, sottomissione che libera la benevolenza verso tutti, insita nell'uomo, e l'attività d'amore che ne scaturisce." (176)

La morte esiste solo per quelli che credono che la vera vita sia l'individualità animale. Il carattere di una persona è ciò che egli ama o non ama (quindi che resta inspiegabile) ed è ciò che unifica l'io mutevole dell'uomo. Il carattere costituisce il rapporto con il mondo, cioè il vero io. La morte non annienta il vero io  che continua a esistere negli altri.

La vera vita è solo una parte della vita intera che si collega a ciò che viene prima della nascita e dopo la morte.

La vita è soggetta a una imprevedibile serie di sofferenze.


 

mercoledì 25 giugno 2025

Roberto Bondì – Antonello La Vergata, Natura 2014

 


Notano l'assenza della natura nel mito: non c'è una dea della natura, Gea è la terra. physis in greco e nascor in latino, da cui natura, significano " essere generati-nascere " ma assumono  un significato più ampio: l'insieme di tutte le cose e dei loro processi, al cui interno si possono rilevare i principi, (archai).

Per i greci la physis è un tutto unico regolato da principi  ( aria, acqua, infinito, numero, terra, fuoco, semi, atomi) di cui l'uomo fa parte. Platone introduce il demiurgo, creatore di tutte le cose a imitazione del mondo ideale. Aristotele cancella il mondo delle idee: la natura è il principio interno del movimento. Introduce il finalismo (teleologia).

Nella Bibbia si parla di piante e animali ma non c'è un principio unificante come la physis, è inoltre estraneo al pensiero ebraico il teleologismo mentre estraneo al pensiero greco era il concetto ebraico della creazione del nulla. Nel cristianesimo medievale la natura è subordinata a Dio e ai suoi fini =>  La scienza della natura è subordinata alla teologia.

Nel XIII secolo: l'indagine della natura è scissa dall’esegesi biblica, il mondo è qualcosa che deve essere spiegato. Tutto avviene per volere di Dio ma gli eventi fisici seguono un ordine che va studiato => lo studio della natura attraverso la ragione.

Ruggero Bacone nel XIII secolo: la scienza della natura deve orientarsi verso uno studio quantitativo delle proprietà delle cose non accontentarsi dell'ipse dixit => studio sperimentale.

Linea Cusano-Bruno-Spinoza (identificazione Dio e natura).

Galileo: nascita della Scienza moderna: cambia il rapporto fra uomo e natura. Matematizzazione e meccanicismo.

Dal determinismo all'antideterminismo (Heisenberg). Popper: da un mondo di orologi a un mondo di nuvole.

Ma c’è un’altra linea dal 1600: ilozoismo: la natura come un tutto vivente (Telesio). Cultura del Rinascimento: tradizione ermetico magica: visione animista della natura.

Bruno: La terra è un organismo razionale vivo e animato.

La rivoluzione scientifica determina la morte della magia ma resta anche nel Settecento l'idea della natura come organismo (CFR. Diderot) e poi nell'Ottocento.


 


mercoledì 18 giugno 2025

Emilio Padoa-Schioppa, Antropocene, 2021


 


Il termine nasce dall'esigenza di misurare l'impatto dell'uomo sulla terra. Per misurare tale impatto dobbiamo considerare tre fattori:

-quanti siamo (all'inizio del XX secolo 2 miliardi, oggi più di 7 miliardi)

-quali tecnologie usiamo (caccia con armi da fuoco, conversione delle foreste in terreni agricoli, combustione di combustibili fossili).

- come usiamo le tecnologie.

Definizione: antropocene "indica l'epoca geologica attuale, nella quale l'uomo è in grado di indirizzare e modificare tutti gli equilibri del pianeta Terra”.

Specie uomo:

4,4 milioni di anni fa =  stazione eretta

3,3 milioni = primi utensili

1,9 milioni = l'homo erectus si diffonde dall'Africa in eurasia

300.000 anni fa = Homo sapiens, domestica il fuoco, lo sviluppo del cervello, lo sviluppo della cultura implica antropocene, ricerca del chiodo d'oro.

10.000 anni fa = estinzione dei grandi mammiferi e degli uccelli inetti al volo, domesticazione degli animali, agricoltura.

Il sistema terra è complesso, articolato di feedback positivi e negativi: sole atmosfera litosfera idrosfera e biosfera antroposfera

Il sistema terra ha due fonti di energia : geotermica, processi endogeni; solare: processi esogeni e biologici.

ciclo dell'acqua

ciclo del carbonio

ciclo dell'azoto (78% dell'atmosfera)

ciclo del fosforo

Cicli  biogeochimici: azoto fosforo carbonio, ozono acqua

I settori in cui le attività antropiche determinano squilibri:

1) il clima, immissione di CO2 è uguale ad aumento della temperatura dall'inizio dell'era industriale

2) la biodiversità: sesta estinzione di massa. Formula HIPPO: Habitat (distruzione), Invasive (specie), Pollution (inquinamento); Popolation (crescita demografica); Overharvesting (eccesso di caccia e raccolta).

Il concetto di antropocene spinge al catastrofismo (vs negazionismo).

Come affrontare la crisi climatica: 4 termini chiave:

1. Sostenibilità  = cfr. rapporto Brundland

2. Mitigazione = “Fare tutto quello che possiamo per ridurre il nostro impatto sulla biosfera.” (117) Es.: decarbonizzazione / fermare l’uso dei combustibili fossili / rivoluzione dei trasporti

3. Compensazione = individuale e storica.

4. Adattamento.

Aggiunge: tutelare la biodiversità. Politiche di gestione del territorio (aree protette, parchi…). Rallentare la deforestazione. Nuova modalità di costruzione degli edifici (smart city). Ripensamento delle politiche dei trasporti. Pianificazione del territorio.




 

mercoledì 11 giugno 2025

LUIGI-LUCA CAVALLI SFORZA Evoluzione culturale 2019

 


L'autore comincia questa sua breve ma densa voce per l’Enciclopedia Treccani con una definizione di cultura: Complesso delle manifestazioni della vita materiale, sociale, spirituale di un popolo.

 Alla radice vi sono le capacità di apprendere e di comunicare che non sono esclusivamente umane. Ci sono animali che usano strumenti, altri che apprendono un comportamento o dei simboli. Parte fondamentale del fenomeno culturale è la trasmissione: ha due fasi:

a) comunicazione di un'innovazione

b) accettazione

Vi sono quattro categorie di trasmissione:

1. da genitore a figlio (verticale, comune nell'uomo negli animali)

2. contatti con i coetanei e con gli estranei, epidemici, orizzontali

3. insegnamento scolastico, strutture di governo politico religiose. Forma: uno a molti

4. pressione del gruppo sociale. Forma: molti a uno. 

Il mutamento culturale può essere: sincronico, cioè all'interno di gruppi o diacronico, cioè tra gruppi diversi, geograficamente, socialmente. C'è una analogia tra evoluzione biologica ed evoluzione culturale: il successo di una innovazione culturale deriva  dal fatto che favorisce la sopravvivenza e la riproduzione, come l'evoluzione biologica (= fitness).

Spesso l'evoluzione culturale deriva da migrazioni fisiche.

Effetto del fondatore: variazione casuale delle frequenze di un carattere. 

Non è sempre facile distinguere tra trasmissione genetica e culturale, esempio il Quoziente di intelligenza

L'essere umano è predisposto geneticamente alla cultura? Gli individui di una generazione trasmettono alla successiva i loro geni, la loro cultura ma anche le modificazioni introdotte dell'ambiente. 

 

Pievani nella postazione: " siamo culturali per natura, e saremo sempre più naturali per via culturale. " (128) 

 


 

mercoledì 4 giugno 2025

DALE JAMIESON, Etica e ambiente. Un’introduzione 2024

 


Ambiente: non è solo quello naturale, è anche quello costruito. Anche quello sociale.

Ambiente VS Natura: perché qualcosa sia considerato “ambiente deve essere sotto il nostro controllo causale (la luna è parte della natura non dell’ambiente).

L’uomo è parte della natura => ideale olistico. Per  Jamieson bisogna chiudere il dualismo uomo/natura.

Il conflitto tra dualisti e monisti contiene una contraddizione/ambivalenza: le uccisioni da parte dei predatori oppure le morti durante i terremoti sono da considerare omicidi?; i castori abbattono alberi, vanno condannati?

Nella posizione ambientalista conta anche il lato estetico (che prevede distinzione tra l’uomo che giudica e la natura).

I problemi ambientali sono reali ma sono di tre livelli:

           - locale (fumo passivo, inquinamento acustico, problema medievale dei liquami)

           - regionale (estinzione di specie)

           - globale (riscaldamento globale)

I beni pubblici come i beni ambientali sono NON RIVALI (l’uso di un bene non impedisce l’uso di un altro) e NON ESCLUSIVI (disponibili per tutti). E il costo del loro consumo deve essere esternalizzato all’intera comunità.

I problemi ambientali sono complessi e multidimensionali ma sono, secondo l’A., prima di tutto problemi morali.

“I problemi ambientali mettono in discussione i nostri sistemi etici e valoriali.” (43)

Per uscire dallo stato di natura conflittuale hobbesiano è necessario un sistema morale (che nasce da solidarietà, empatia, generosità, capacità di comprendere l’altro) e dall’abilità nel controllo del proprio comportamento, reprimendo impulsi e desideri.

Tendenza a collaborare e reciprocità sono il fondamento della morale (vs egoismo che produce solitudine). La gentilezza produce gentilezza.

I tre nemici della moralità:

- l’amoralista: si chiede perché dovrebbe obbedire alla morale. Pensa che non esiste qualcosa di giusto o di sbagliato.

- il teista: per il teista la morale può derivare solo da Dio, ma Dio non ha posto nell’idea di morale di Jamieson. Ma è un dato di fatto che oggi molti credono che Dio non esista eppure sono motivati ad agire moralmente

- il relativista: nega che le questioni morali  vadano oltre il sistema morale della propria società, ma:

“Gli esseri umani costituiscono un’unica specie e si trovano ad affrontare problemi comuni di sopravvivenza; la morale rappresenta un’istituzione di supporto proprio per la risoluzione di questi problemi.” (64)

La filosofia morale si distingue in

1) metaetica: significato del linguaggio morale

2) etica normativa: ciò che dovremmo fare.

Metaetica: polemica tra realismo morale e soggettivismo morale, il linguaggio morale riporta fatti sul mondo, il linguaggio morale riporta solo atteggiamenti dei parlanti.

Per il soggettivista il linguaggio morale è pratico, cioè finalizzato all'azione piuttosto che alla comunicazione.

Gli ambientalisti considerano la natura un valore intrinseco:

- ciò che ha valore intrinseco ha valore assoluto

- il valore intrinseco si oppone al valore strumentale

- il valore intrinseco è lasciapassare per la comunità morale (perché ciò che ha valore intrinseco merita considerazione morale)

- il valore intrinseco non è un valore relazionale

- ciò che ha valore intrinseco è indipendente da chi valuta

- ciò che ha valore assoluto è fine a se stesso.

Etica Normativa: distinta in

teoria etica (individuare le cose buone) e etica pratica o applicata.

3 teorie etiche particolarmente influenti:

1) consequenzialismo

Quali sono le conseguenze del tuo gesto?

- impersonale, mostra le conseguenze non solo su chi compie l'atto ma su tutti i coinvolti

- la versione più importante è l'utilitarismo.

2) etica della virtù = vivere in modo virtuoso porta benefici alla gente.

Distinta in teoria della virtù e etica della virtù

Porre la virtù al centro della moralità ma le virtù cambiano col tempo e le culture. La teoria della virtù è influente in campo ambientale (Cfr Thoreau,  Muir, Leopold, Carson).

3) Kantismo = non si centra sulle conseguenze o sul carattere della gente (la virtù) ma sull’atto stesso e sulla purezza della motivazione.

- l'uomo è un agente razionale

- la ragione impone degli imperativi categorici

- l'imperativo categorico fondamentale: agisci in modo che la massima della tua volontà possa valere sempre come principio di una legislazione universale.

Seconda formulazione: agisci in modo da trattare l'umanità sempre come fine mai come mezzo.

Per Kant però gli  animali e le altre parti della natura non sono umanità e quindi possono essere trattati come mezzi.

LO SPECISMO

 Sostiene che l’uomo è diverso dall’animale. Ma perché l'uomo è diverso da animale?

Una prima risposta: perché gli uomini appartengono alla comunità morale, gli animali no. Perché questa risposta? 1) perché hanno la ragione, ma ci sono le eccezioni dei neonati e degli handicappat, di quelli in coma e dei dementi, e i primati sembrano autocoscienti. 2) seconda possibile risposta: perché hanno il linguaggio. Possedere il linguaggio rende diversi? E quanto linguaggio? 3) Terza possibile risposta: perché sono senzienti, ma molti altri animali lo sono.

 Seconda risposta perché l'uomo ha un valore intrinseco.

Perché l'attribuzione di valore morale si rivolge solo a Homo Sapiens? (specismo).

Lo specismo  può essere assoluto o moderato.

Assoluto: l'appartenenza a una specie fa tutta la differenza

Moderato: l’appartenenza a una specie fa molto differenza ma non tutta.

Singer: l'uguaglianza tra le specie umane e non umane non è l'uguaglianza di fatto ma quella morale. Eguaglianza morale = eguale considerazione degli interessi. Ogni anno vengono uccisi 70 miliardi di animali per produrre cibo. Il consumatore americano consuma oltre 110 kg di carne all'anno, più di chiunque al mondo (Italia 40 kg).

IL VALORE DELLA NATURA 

Singer esalta la sensibilità come criterio morale, altri pongono la vita stessa come criterio morale ( = biocentrismo). Ma cosa sia la sensienza è discutibile e anche la definizione di vita è complessa (pensa ai cyborg, ai virus, ai semi, alle persone in stato vegetativo); entrambi i criteri sono deboli, una soluzione è andare oltre il sensismo e biocentrismo andando oltre l'individualismo e dando priorità all'insieme ecologico di cui siamo parte (cfr. Aldo Leopold, l’ecocentrismo o filosofia della terra, o Arne Naes e l’ecologia profonda centrata sul valore intrinseco dell'interrelazioni tra tutti gli esseri viventi. Obiettivo: l’autorealizzazione di tutti gli esseri non in senso individuale perché l'autorizzazione di ognuno presuppone quella dell'insieme.)

PLURALITÀ DI VALORI NELLA NATURA:

- valori prudenziali, esempio preservare e sostenibilità...

- valori culturali, esempio l'idea di giustizia...

- valori estetici, esempio bello pittoresco sublime...

- valori naturali, ciò che non è prodotto dall'interferenza umana la selvatichezza, wilderness.

ANTROPOCENE: convivere con i cambiamenti che noi stessi produciamo. => Sesta estinzione di massa della quale noi stessi siamo la causa.

Quale futuro ci attende? Tre possibili risposte:

1) la catastrofe ambientale: riguarda l'uomo non il pianeta che comunque continuerà a esistere

2) il degrado ambientale e l'ingiustizia continuano, i ricchi continuano a vivere da ricchi i poveri da poveri. Ma non è sostenibile!

3) I paesi poveri progrediscono ma  saltando la fase del modello di sviluppo inquinante e passando direttamente a tecnologie sostenibili. Il prezzo deve essere pagato dai paesi ricchi  che devono cambiare stile di vita: utopia degli anni ‘80 (cfr Brundland o conferenza di Rio).

L'etica dell'antropocene: la vita è bellissima ma anche tragica perché è destinata a finire. Tutto ciò che vive muore.

Forbes: vince chi muore con più giocattoli: motto del capitalismo.

In realtà la vita ha senso se dedicata a ciò a cui si crede. Esprimere i propri valori anche mancando gli obiettivi. I valori che si vivono dovrebbero essere diretti a rendere il mondo migliore. Nell'antropocene bisogna ridurre il proprio impatto ambientale, non usare l'auto e l'aereo, dieta vegetale, avere meno figli...


 


mercoledì 28 maggio 2025

Roberto Bondì, Blu come un’arancia. Gaia tra mito e scienza 2006

 


 


Per il mondo primitivo la Terra è tutto ciò che circonda l’uomo, Dea Madre, matrice di tutte le forme viventi. È l’idea di fondo di Gaia: “la sostanza vivente della Terra, l’aria, gli oceani e le superfici emerse formano un sistema complesso, che può essere visto come un singolo organismo avente la capacità di mantenere nel nostro pianeta le condizioni adatte alla vita.” (Lovelock).

Prove:

1. La stabilità del clima sulla Terra (che non varia col variare del calore solare). Dall’inizio della vita (3 miliardi e mezzo di anni fa) la temperatura media si è conservata tra 10 e 20  gradi.

2. Costanza della salinità del mare.

3. Composizione dell'atmosfera (confronto con Venere e Marte).

Gaia: Un unico sistema fisiologico, un'entità viva. Non è viva ma si comporta come se lo fosse!

 Forse bisogna ripensare il concetto di vita. Se è vivo ciò che metabolizza e si autoregola allora anche la terra è viva, anche se non può riprodursi. Se adottiamo la definizione di Maturana e Varela: gli esseri viventi sono sistemi autopoietici cioè che si producono continuamente da soli, allora la Terra è un sistema autopoietico. Tra le macchine autopoietiche la più piccola è il batterio, la più grande è Gaia.

Dawkins critica Lovelock perché la terra non può far parte di un processo evoluzionistico. Lovelock risponde alle critiche con l’ipotesi detta Daisy World: Il pianeta delle Margherite: cioè il fenomeno della retroazione: gli organismi influiscono sul clima, omeostasi planetaria ad opera di organismi viventi.

La prima legge dell'ecologia è anche la prima legge della magia: tutto è interconnesso e della filosofia della natura organicistica ( Ficino, Bruno...).

Il superamento del paradigma meccanicistico avviene dunque ad opera del paradigma organicistico se non addirittura quello magico!

La descrizione del mondo attuale esige una visione olistica del mondo, è questo il nuovo paradigma, la visione ecologica.

 Etica ambientale

Ci sono due vie possibili:

a) aver cura della natura in vista di scopi umani, = continuità con l'umanesimo

b) l'umanesimo è la causa del disastro. La natura tutta ha valore in sé = olismo e antiumanesimo, anti antropocentrismo. 

Alle tre umiliazioni al narcisismo dell'uomo individuate da Freud nel 1917 (Copernico: la terra non è il centro dell'universo; Darwin: l'uomo non è privilegiato tra le specie viventi; Freud: la ragione non è sovrana perché c'è l'inconscio) bisogna forse aggiungere Gaia che fa compiere un passo avanti a Copernico Darwin e Freud. Il nostro atteggiamento nei confronti della natura può cambiare se cambia la nostra immagine della natura: da materiale a disposizione a organismo di cui l'uomo fa parte. Dalla descrizione all'etica. È chiaro che così si cade nella fallacia naturalistica.