A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

mercoledì 24 ottobre 2018

Stiamo pensando...

Molte cose non sono chiare, stiamo pensando...

 

lunedì 8 ottobre 2018

Manuale della consulenza filosofica

E' disponibile la nuova edizione del primo MANUALE DELLA CONSULENZA FILOSOFICA pubblicato in Italia.
https://www.amazon.it/dp/1726821676/ref=sr_1_14?s=books&ie=UTF8&qid=1539005431&sr=1-14&keywords=stefano+zampieriDove si cerca di fare chiarezza nella definizione di una pratica dialogica innovativa e sempre più diffusa, liberandola dalle molte ambiguità e dalle confusioni che spesso l'hanno contrassegnata. Con un linguaggio nitido e misurato, con l'aiuto di schemi e figure, ho cercato di chiarire il ruolo della consulenza filosofica rispetto a tutte le altre forme di colloquio, medico, psicologico, educativo, spirituale, amicale, e ho proposto una articolata analisi di ciò che la rende possibile, dei suoi momenti costitutivi, delle tecniche utilizzate, dei meccanismi di trasformazione a cui dà origine. Nella prospettiva di concorrere all'affermazione di uno strumento utile ad orientarsi nella vita attuale, in una società sempre più frastornata e priva di riferimenti. 

Stefano Zampieri
Manuale della consulenza filosofica,  
kdp, 2018
pp. 186, € 18,72

giovedì 4 ottobre 2018

La comunità postsociale

In questo Blog cerco di non recensire testi di natura prettamente accademica perchè vorrei dare spazio piuttosto ad altre forme di riflessione e di scrittura filosofica. Tuttavia faccio volentieri un'eccezione di fronte a questo splendido libretto di un giovane ricercatore, nonchè caro amico, Francesco Ferrari, che alla luce di una conoscenza stupefacente dell'opera e del pensiero di Martin Buber,  riesce a regalarci una ricostruzione davvero stimolante di un aspetto in Italia poco conosciuto e poco dibattuto dell'opera del grande filosofo del Dialogo. Ferrari infatti ricostruisce sia dal punto di vista del concreto agire politico sia dal punto di vista della riflessione teorica il tentativo di Buber di fare luce su uno dei grandi misteri della nostra cultura politica: la possibilità di una comunità autentica. 
La chiave che Buber ci consegna per entrare nella complessità di questa problematica è quella di una distinzione fondante, in cui abbiamo da un lato un'idea positiva di Comunità, luogo dell'immediatezza delle relazioni, luogo dell'interpersonale, miscela di libera volontà, di reciprocità, di affinità elettive; e dall'altra parte abbiamo invece un'idea negativa di Società, come coacervo di singoli, stretti insieme soltanto da necessità occasionali. In questo senso Ferrari parla di una prospettiva postsociale, rilevando in Buber l'esigenza di un profondo rinnovamento morale che porti ad una nuova comunità, capace di superare l'atomismo individualistico proprio del nostro tempo senza però cadere nelle trappole delle famigerate comunità di sangue del '900, o delle società collettivistiche totalitariste. Buber in questo difficilissimo percorso si serve di molti strumenti diversi, e talvolta almeno in apparenza incomponibili, che vanno dall'anarchismo di Landauer, alla mistica ebraica, ma non è questo il punto, ciò che deve catturarci è l'altezza della domanda non tanto le proposte concrete che egli elabora nelle sue opere, e la profondità della ricerca che egli  ci testimonia e che mette in piazza l'esigenza improrogabile di elaborare un'idea di comunità che sia prima di tutto superamentro della nozione disumana di singolo isolato. Buber nella lettura di Ferrari appare come testimone di un umanesimo che vada al di là delle chiusure, dei confini, delle nazionalità, che si esplichi in quello spazio dove ognuno è anche l'altro, dove siamo plurali prima di essere singolari. E' l'ideale utopico di una comunità postsociale universale su cui si chiude il libro. E da cui dovremmo ripartire noi tutti per il nostro percorso di ricerca.  

Francesco Ferrari
La comunità postsociale. Azione e pensiero politico di Martin Buber
Roma, Castelvecchi, 2018
p. 142, €19,50

martedì 2 ottobre 2018

Il nostro Socrate

Può accadere che un libro nato da un presupposto a mio modo di vedere piuttosto dubbio, possa tuttavia svilupparsi in un modo intelligente e stimolante, e suscitare riflessioni davvero interessanti. E' il caso di questo libro fortunato di Pietro Del Soldà, Non solo di cose d'amore, opera che sta riscuotendo un meritato successo di pubblico e di critica. Il presupposto a mio modo di vedere discutibile è quello di voler leggere la contemporaneità alla luce delle opere di Platone, anche se con un filo d'astuzia Del Soldà si appella piuttosto a Socrate, come se non si trattasse in fondo di un personaggio platonico. Resta il fatto che io continuo a trovare poco plausibile un approccio riattualizzanrte della grecità, soprattutto se si tratta di leggervi in trasparenza la realtà contemporanea: la maggior parte dei conflitti e delle problematiche di oggi apparirebbe infatti inconcepibili ai greci che non hanno mai conosciuto un'economia capitalistica, nè uno stato nazionale, nè una società stratificata, nè un'opinione pubblica, nè la politica dei diritti, nè le dinamiche del consumo illimitato e della produzione... 
A meno che non ci si accontenti di riprendere qualche formulazione morale molto generica e decontestualizzata, la grecità, che pure è la fonte della nostra cultura, non si presta a diventare strumento d'indagine dell'attualità. 
Certo Del Soldà è sempre molto cauto nelle sue affermazioni e attento a non cadere in anacronismo evidenti. Tuttavia il limite di fondo resta.
D'altra parte, ed è il lato davvero bello del libro, la sua lettura delle problematiche attuali è profonda e non superficiale sia quando interroga l'individuo d'oggi, sia quando allarga lo sguardo allo spazio della città e alle contradizoni della democrazia.  Il suo Socrate alla fine appare prima di tutto come l'emblema della ragione dialogica, del domandare autentico, della filosofia come strumento di cittadinanza. In questo senso possiamo facilmente accoglierlo come una figura utile al pensiero, non tanto per quel che forse è stato davvero, quanto per l'immagine che l'autore ne propone, inautentica ma efficace. In questo senso: viva Socrate!

Pietro Del Soldà
Non solo di cose d'amore. Noi, Socrate  e la ricerca della felicità
Venezia, Marsilio, 2018
pp.191 €17,00