A meno che non ci si accontenti di riprendere qualche formulazione morale molto generica e decontestualizzata, la grecità, che pure è la fonte della nostra cultura, non si presta a diventare strumento d'indagine dell'attualità.
Certo Del Soldà è sempre molto cauto nelle sue affermazioni e attento a non cadere in anacronismo evidenti. Tuttavia il limite di fondo resta.
D'altra parte, ed è il lato davvero bello del libro, la sua lettura delle problematiche attuali è profonda e non superficiale sia quando interroga l'individuo d'oggi, sia quando allarga lo sguardo allo spazio della città e alle contradizoni della democrazia. Il suo Socrate alla fine appare prima di tutto come l'emblema della ragione dialogica, del domandare autentico, della filosofia come strumento di cittadinanza. In questo senso possiamo facilmente accoglierlo come una figura utile al pensiero, non tanto per quel che forse è stato davvero, quanto per l'immagine che l'autore ne propone, inautentica ma efficace. In questo senso: viva Socrate!
Pietro Del Soldà
Non solo di cose d'amore. Noi, Socrate e la ricerca della felicità
Venezia, Marsilio, 2018
pp.191 €17,00
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