A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

martedì 3 ottobre 2023

LA FILOSOFIA SPIEGATA AI GIOVANI

 


7. PUOI APPROPRIARTI DEI TUOI VALORI

 

 

 

Nessuno deve gloriarsi se non di ciò che gli appartiene. Noi lodiamo la vite se appesantisce i tralci con germogli d’uva, se essa a causa del peso dei grappoli che ha prodotto piega a terra i tralci: forse che qualcuno preferirebbe a questa vite quella da cui pendono grappoli e fogli d’oro? La virtù propria della vite è dunque la fertilità; e anche nell’uomo bisogna lodare ciò che è proprio dell’uomo stesso.

Seneca, Lettere a Lucilio 41, 7

 

Ogni giorno percorri il mondo, il tempo, lo spazio, e incontri nelle pieghe dei fatti, nei risvolti delle tue azioni e nelle parole di ogni dialogo, in ogni scelta, in ogni decisione, dietro il volto di ogni esperienza, certe parole che chiamiamo valori, ma anche punti di riferimento.  In questo spettacolo che il mondo ti presenta pochi sono i segni che per qualche motivo decidi di far tuoi, sono i valori che interroghi, quelli che sottoponi a esame, e attraverso un complicato processo trattieni per te, fino a farli diventare un pezzo della tua esistenza. Ti appropri di alcuni riferimenti che non sono più oggetti esterni del mondo, né termini di un colloquio ma tratti della tua stessa particolarità.  

Ma il termine appropriazione è complesso e va spiegato.

Ciò che è appropriato, ciò che diviene “per me”, non è affatto ciò che in un discorso potrei sostenere “secondo me”. La semplice opinione anche se suffragata da prove inconfutabili, anche se sostenuta da argomenti saldissimi, è altra cosa rispetto all’appropriazione: tanto è vero che spesso ci convinciamo di qualcosa, sappiamo che è davvero così, in quel modo, eppure per noi vale qualcos’altro. Perché? Perché comunque c’è qualcos’altro di cui ci siamo appropriati per ragioni altrettanto valide, non meno solide, rispetto alle quali anche se ci rapportassimo mettendo una accanto all’altra le diverse possibilità, ciò che avrebbe valore non sarebbe la verità più solida, ma ciò che ci persuade. Potresti affrontare un articolatissimo percorso argomentativo ma poi alla fine ciò che vale non è deciso esclusivamente dalle ragioni (per quanto possano essercene di buone) ma da ciò che ritieni  meglio, e il tuo giudizio su ciò che s’intende per “buone ragioni” è di già persuasione.

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