A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

martedì 24 settembre 2019

La saggezza contro il dolore


Per un laboratorio di pratica filosofica

Il dolore fa parte dell’umano, possiamo conviverci non possiamo certo pensare di annullarlo definitivamente, se non nei nostri sogni, o in una condizione di non-vita (il Nirvana, o la morte vera e propria).  Tuttavia c’è un’altra facoltà umana che può aiutarci di fronte al dolore, è la saggezza.
“Il più profondo e il più facile mezzo di addolcimento di tutti i dolori è il pensiero, che si può bene ammettere in ogni uomo ragionevole, cioè che la vita in genere, per quanto riguarda il godimento, che dipende dalle circostanze, non ha un proprio valore, e che soltanto ha un valore per rispetto all’uso che se ne fa in rapporto agli scopi cui è diretta: valore che non la sorte, ma soltanto la saggezza può procurare all’uomo, il quale dunque l’ha in suo potere.” (Kant, Antropologia pragmatica, p. 128).
È questa consapevolezza che aiuta l’uomo ad affrontare il dolore che è parte costitutiva della sua esistenza: perché la vita in sé non ha un valore se non in base agli scopi che ci prefiggiamo, non è dunque un caso che stabilisce il valore della nostra esistenza, ma le concrete decisioni, le valutazioni, i valori attraverso i quali la rendiamo viva. Cioè la saggezza che è sovrana di tutto questo ambito di decisioni.

2 commenti:

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  2. Tuttavia l'affermazione che la vita in sé non ha valore se non in base agli scopi che ci prefiggiamo, non mi trova d'accordo. Piuttosto è vero il contrario, ossia che la vita in sé ha valore che attende di essere disvelato ed emergere, mentre gli scopi che ci prefiggiamo fungono da meri strumenti per questo disvelamento in potenza.

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