A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

domenica 9 aprile 2017

Vi presento il mio libro

Vi presento il mio libro:
https://youtu.be/iW-WavZ-w5M

3 commenti:

  1. Ho sfogliato il primo capitolo... Ma perché "figure"? C'è nel libro una giustificazione del ricorso a questa forma di esposizione?

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  2. Ci sono vari accenni in più luoghi: in definitiva la chiave è che figura si distingue sia da Simbolo che da Metafora, rispetto al primo reclama una maggiore storicità, e rifiuta di farsi riferimento a essenze eterne o metafisiche, rispetto alla seconda, non si accontenta di essere una similitudine implicita ma suggerisce un maggiore riferimento alla dimensione visiva; la figura del discorso è in questo senso parente molto più stretto dell'immagine disengata, dipinta rappresentata che non di metafore o simboli.

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  3. La prima distinzione che tratteggi ricorda da vicino la nozione di "figura" dell'autore di Mimesis, Auerbach, riferita a Dante, ma che evoca l'interpretazione cristiana di passi dell'Antico Testamento come "figura" (cioè prefigurazione) di Cristo (o di singoli gesti di Cristo)... Mi sembri sempre più ateisticamente religioso, sacerdotale.... :-) Chissà se lo sarai anche nell'ultimo tuo lavoro...

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