"Cosa fa del resto Socrate? Socrate non ha un "contenuto" del quale vuole convincerti, ma ti dice: «Fermati, guarda la vita che sei!». Allora il discorso della filosofia è sempre un discorso che si rivolge contro i saperi non perchè ce l'abbia coi saperi, anzi è essa stessa un sapere, ma è quel sapere che vuole, sempore ricominciare da una fenomenologia della vita. Cioè chiede conto di come siamo, perchè non siamo come dicono i saperi e non siamo neanche come dico io adesso qui. La vera domanda della filosofia mi sembra così emblematicamenbte concentrata in una battuta di Socrate di fronte a Gorgia. L'episodio è bellissimo, uno dei tanti esempi dell'arte sublime di Platone. Gorgia non è solo il grande sofista, è il proprietario della parola, è quello che dice che con la parola ottieni tutto: consoli dal dolore, nutri delle illusioni, convinci che devi essere amato, che devi essere votato... Poi si trova davanti Socrate che gli chiede: «Gorgia, dicci chi sei!». Non è meraviglioso? Tutti lo sanno, chi è Gorgia, e lui gli chiede chi è!
E lo manda in crisi...
Certo, infatti la cosa finisce male... Lo scontro è al calor bianco perchè viene messo in questione il potere nascosto dietro l'ideologia della parola e della scrittura, che è un potere che va contro la vita. E allora di nuovo, sempre di nuovo - immer wieder - dentro la scrittura devi rivendicare la vita. Non si tratta cioè di dire: «Non facciamo più le tavolette», perchè sento che non è possibile all'essere umano. Ma invece: «Senti, proviamo a farne di nuove, ricominciamo da zero, ricominciamo a vedere la vita intorno a noi, diciamoci chi siamo e cosa siamo diventati». Ecco, se la filosofia non fa questo, secondo me tradisce la vita e quindi tradisce se stessa."
(C. Sini, La verità è un'avventura, Edizioni Gruppo Abele, 2012)
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