A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

martedì 20 marzo 2012

La scena perduta

Considero Yehoshua uno dei più grandi scrittori viventi, mi sono emozionato leggendo il "Viaggio alla fine del millennio", sono riuscito a vincere la fatica di pagine non facili e non certo amichevoli con il lettore come quelle de "Il signor Mani", eppure questo ultimo romanzo di Yehoshua risulta terribilmente vuoto, faticoso, stiracchiato, la prima metà del libro racconta di una retrospettiva cinematografica cui è invitato un anziano regista (lo scrittore stesso? metafora della crisi dell'ispirazione?)che assiste a vecchi film che non ricorda nemmeno, tradotti in una lingua che non conosce. E la narrazione si accanisce sul racconto di trame oscure, inconcluse, e inconcludenti. Alla fine l'unica sensazione che resta è proprio quella dell'inconcludenza di un racconto superfluo, di uno scrittore che non ha niente da dire. Peccato.

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