A cura di Stefano Zampieri - Consulente Filosofico

lunedì 29 febbraio 2016

Solo Filosofia, ma non solo ...

Circola nell'ambiente della Consulenza Filosofica, una formuletta molto superficiale in base alla quale la Consulenza Filosofica non sarebbe altro che Filosofia, solo Filosofia. Credo che proprio essa sia all'origine di molti malintesi ed equivoci. Certo, c'è un lato per cui è facile adottarla, perché è chiaro che ciò che accade nelle attività di pratica filosofica è filosofico, almeno nelle intenzioni, gli strumenti dialogici, in parte il linguaggio, la modalità di astrazione, la prospettiva concettuale, talvolta anche i riferimenti testuali, certamente ci collocano in una dimensione che è quella della filosofia. D'altra parte è altrettanto evidente che la nostra attività possiede delle particolarità che la rendono "diversa" da altre "pratiche" della filosofia, tant'è vero che la laurea in filosofia, il dottorato e perfino una cattedra universitaria non sono considerati titoli sufficienti per essere riconosciuti come Consulenti Filosofici. Ed è per questo che il termine "pratica filosofica" assume un valore sostantivo ed indica la specificità di quel modo di intendere e realizzare la filosofia che distingue il Filosofo Consulente da un laureato o da un ricercatore universitario o da un ordinario di filosofia morale.
Si tratterebbe però a questo punto di chiarire cosa ci sia "oltre" la Filosofia, nella pratica filosofica perché in quell'oltre c'è la nostra identità, la nostra specificità, e probabilmente il senso stesso di tutto il nostro lavoro. .

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